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Nessuno che pratichi sport è immune da infortuni, nonostante tutte le prevenzioni del caso. Tuttavia, ciò che si può controllare sono le azioni che si intraprendono in seguito, in modo da ridurne l’impatto. Riposo e impacchi di ghiaccio aiutano, ma non sono i soli.
Un infortunio sportivo influisce su diversi aspetti del benessere di una persona: fisico, psicologico, nutrizionale e sociale. Adottare un approccio olistico per curare il proprio infortunio può essere il modo migliore per renderlo solo un brutto ricordo.
Innanzitutto, mai e poi mai bisogna affidarsi a Google. Una delle cose migliori da fare il prima possibile dopo un infortunio sportivo è farlo esaminare da un professionista sanitario di fiducia. Un professionista proattivo è la soluzione migliore, cioè qualcuno che avvia un programma di riabilitazione attiva con esercizi specifici.
Individuare gli anelli deboli nei propri schemi di movimento e affrontarli attraverso un programma di esercizi personalizzato può fare molto per prevenire futuri infortuni.
È controproducente smettere del tutto di muoversi quando si ha un infortunio. Altrettanto, fare esercizio con certi tipi di dolore può essere dannoso. Ancora una volta, un fisioterapista o un medico saprà consigliare con quali tipi di dolore continuare ad allenarsi e con quali fermarsi.
Magari ci sono altri tipi di sport o attività che si possono praticare mentre ci si riprende da una lesione. Ad esempio:
Il ruolo dell’alimentazione per un recupero ottimale dopo un infortunio è spesso sottostimato. Una dieta sana è indispensabile per la salute generale e lo è ancora di più durante la ripresa da un infortunio. Piccole ma produttive modifiche della propria alimentazione possono davvero fare la differenza.
Per molti versi, lo stress derivante da un infortunio sportivo si presenta sotto forma di interruzioni della routine quotidiana e di quella degli altri nella propria vita. Ad esempio, se ci si prende cura di bambini piccoli o familiari anziani, la capacità di fornire assistenza fisica può essere limitata dalla lesione. E un lavoro fisicamente impegnativo può essere impossibile.
Se si è caregiver e queste interruzioni aumentano i livelli di stress, si potrebbe anche sperimentare interruzioni del sonno, della digestione e della concentrazione o, peggio, aumento dei livelli di cortisolo. Chiedere aiuto non è un reato: babysitter, parenti e centri di assistenza esistono di proposito.
Una preoccupazione ben documentata negli atleti dopo un infortunio è la paura di un nuovo infortunio. Questa paura è spesso abbastanza significativa da impedire agli atleti di tornare alla competizione e aumenta la probabilità di un nuovo infortunio. Sebbene la riabilitazione sia utile per combattere questa paura, può essere difficile rimanere motivati.
La definizione degli obiettivi e le immagini possono essere utilizzate per ridurre l’impatto psicologico che accompagna gli infortuni sportivi.
Non è raro che gli atleti si sentano come se i loro allenatori non fossero preoccupati per il loro recupero e che amici e familiari non fossero in grado di relazionarsi a ciò che stanno vivendo. In combinazione con il tempo lontano dai compagni di squadra e dai compagni di allenamento, non sorprende che la sensazione di isolamento sia un effetto ben documentato degli infortuni sportivi.
Restare in contatto con i propri compagni di squadra o altri contatti legati allo sport può essere utile per mantenere una prospettiva positiva ma realistica durante il recupero.
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