Argomenti trattati
Che cos’è il triathlon? Esaminiamo la storia – molto recente – di uno sport in rampa di lancio.
La nascita
Il triathlon nasce nel 1977 sulle spiagge di Honolulu dalla scommessa di un gruppo di amici. Questi ragazzi discutevano su quale delle tre gare di resistenza fosse la più faticosa da sostenere.
Le tre competizioni in questione erano la Wakiki rough water swim da 3,8km, la gara di bicicletta da 180km o la Honolulu marathon da più di 42km.
A questo punto, il comandante della marina John Collins, suggerì una soluzione insolita: unire le tre discipline, formando un’unica competizione (denominata Ironman).
La prima edizione del triathlon vide partecipare 14 concorrenti, alcuni di loro totalmente estranei allo sport. Gordon Haller vinse, scalzando l’agguerrita concorrenza di chi comprò la bicicletta il giorno prima della gara o di chi – tra una gara e l’altra – recuperava le forze in un fast food.
Okay, ma quindi che cos’è il triathlon?
Cos’è il triathlon
Il triathlon non è la somma di tre sport, bensì uno sport che accomuna tre discipline di fondo: il nuoto, il ciclismo e la corsa. Il triatleta deve quindi dimostrare, oltre ad una grandissima forza e resistenza, una capacità di adattamento alla situazione non meno importante, in quanto costretto a passare da una disciplina all’altra senza poter ricorrere ad interruzioni di qualsivoglia genere. Un’altra abilità da non sottovalutare nell’ampio portfolio di un triatleta è la capacità coordinativa. Il concorrente deve infatti esprimere movimenti sportivi totalmente differenti tra una disciplina e l’altra: nuotare, pedalare e correre.
Bene, come abbiamo detto, il triathlon è composto da tre discipline di tipo aerobico. Possiamo dunque dire che l’atleta che lo pratica sia un fondista, quindi maggiormente incline allo sport di resistenza. Il triatleta, infatti, possiede uno sviluppo muscolare completo, in quanto tutti i fasci muscolari sono allenati allo stesso modo.
Leggi anche: Tutto sui migliori pantaloncini da ciclismo
Il triathlon oggi
Dal 1977 la visibilità e l’attenzione verso questo sport sono cambiate e, nell’ultimo ventennio, il numero di praticanti del triathlon è notevolmente cresciuto, tanto da creare diverse sottocategorie del principale Ironman.
Un’evoluzione più lenta di quella avuta dagli altri sport ma che – grazie alla costanza – ha raggiunto un enorme traguardo. Il triathlon, infatti, diventa finalmente disciplina olimpica approdando ai Giochi olimpici di Sidney, nel 2000.
Oggi, il cosiddetto triathlon classico – la disciplina praticata alle Olimpiadi – comprende 1500m a nuoto, 40km in bicicletta e 10km di corsa. Inoltre, dall’edizione di Tokyo 2020 (posticipata al 2021 causa Covid-19), entrerà in vigore anche la Mixed Relay, ovvero la staffetta mista 2+2. Per poter dire correttamente cos’è il triathlon bisogna però analizzare anche tutte le sua sfaccettature.
Leggi anche: La storia delle Olimpiadi: la regina delle competizioni
Le distanze del triathlon
Come detto poco sopra, il triathlon oggi vede una notevole quantità di distanze diverse. Ovvero, delle altre categorie oltre a quella praticata ai Giochi olimpici e al capostipite, l’Ironman. Tra le più conosciute, dalla più soft a quella per i più coriacei si annoverano:
- SupersSprint: 400m nuoto, 10km ciclismo, 2.5km corsa;
- Sprint: 750m nuoto, 20km, 5km;
- Olimpico: 1500m nuoto, 40km ciclismo, 10km corsa;
- Half Ironman: 1900m nuoto, 90km ciclismo, 21km corsa;
- Ironman: 3800m nuoto, 180km ciclismo, 42km corsa.
Il tempo totale di gara viene calcolato sommando i tempi di transizione tra una frazione e quella successiva: la transizione 1 – T1 (nuoto/bicicletta) e la transizione 2 – T2 (bicicletta/corsa).
Altre varianti del triathlon
Con il passare del tempo, gli estimatori del triathlon hanno visto fiorire altre varianti dello sport. Tra le più conosciute, senza ombra di dubbio, il duathlon e l’acquathlon, due gare su tre prove ma composte da due sole discipline. Il duathlon prevede che la gara si basi sulla sequenza corsa-ciclismo-corsa. L’acquathlon, invece, sostituisce l prova di nuoto a quella di ciclismo. In entrambe le discipline, come per il classico triathlon, esistono diverse distanze.
Il Winter Triathlon è, come dice il nome stesso, aggiunge allo sport la componente inverno. In questa variante, la gara di nuoto viene sostituita dallo sci di fondo e nella gara di ciclismo viene adoperata la mountain bike. L’XTerra, invece, è una particolare forma di triathlon che prevede che le gare di ciclismo e di corsa si svolgano su un percorso sterrato.
Paratriathlon
Nel febbraio 2011 il Comitato Paralimpico Italiano ha riconosciuto il triathlon come disciplina sportiva associata. Il paratriathlon ha successivamente esordito come disciplina olimpica alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. I concorrenti dovranno percorrere 750m a nuoto, dopodiché svolgeranno la gara di ciclismo correndo per 20km mediante l’utilizzo di una handbike e concluderanno la gara percorrendo 5km di corsa o utilizzando una sedia a rotelle.
Le regole del triathlon
Al principio della storia del triathlon era vietato il draft, ovvero lo sfruttamento della scia del concorrente davanti nella frazione ciclistica. Dal 2000, con l’introduzione del triathlon ai giochi olimpici, questo divieto è caduto a causa dell’elevato numero di concorrenti. Nelle gare a circuito Ironman e in anche in alcune gare amatoriali, il divieto “No Draft” persiste. Ogni triatleta deve quindi mantenere una distanza minima di 12 metri dal concorrente davanti e ogni operazione di sorpasso deve essere effettuata in non più di 25 secondi. La sanzione consiste in una sosta al penalty box per un tempo prefissato.
Oltre alle regole dettate dalla tipologia di distanza su cui si sviluppa la gara, ci sono altre piccole normative – spesso considerate ovvie – che, se non si conoscono, rischiano di provocare una sanzione o, ancora peggio, una squalifica. Ad esempio, nella gara di ciclismo, il concorrente deve indossare sempre il caschetto prima prima di salire sulla bicicletta e non potrà toglierlo finché la corsa non sarà finita e finché non sarà sceso dal mezzo. Inoltre, nessun triatleta potrà ricevere aiuti dall’esterno.
Leggi anche: Triathlon: quali sono i benefici di questo sport