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La ginnastica artistica è comunemente nota come uno degli sport più spettacolari da seguire ma non tutti sanno che è anche una delle discipline più antiche della storia. Ti sarà capitato di guardare una gara di ginnastica artistica e pensare unicamente “wow!”, ma ora puoi conoscere qualcosa in più riguardo a questo sport complesso, ricco di regole e il cui obiettivo principale è quello della ricerca della perfezione.
La ginnastica artistica si articola in due sezioni: quella femminile e quella maschile. Le donne si concentrano su 4 attrezzi (volteggio, parallele asimmetriche, trave e corpo libero) mentre gli uomini su 6 (volteggio, cavallo con maniglie, sbarra, parallele simmetriche, anelli e corpo libero). Di base si presenta come uno sport individuale ma moltissime competizioni sia nazionali che internazionali vengono gareggiate a squadre; la somma dei punteggi ottenuti da ogni ginnasta ad ogni attrezzo costituirà il punteggio di squadra.
I punteggi vengono calcolati in base alla nota di difficoltà dell’esercizio (D-score, composto dal valore assegnato ad ogni elemento presentato nella routine) e all’esecuzione di esso (E-score, parte da 10 punti e va a scendere in decimi ad ogni penalità assegnata). Fino al 2006 il punteggio poteva arrivare ad un massimo di 10, e si basava quasi esclusivamente sul valore di partenza ovvero il D-score di oggi.
Le origini di questo sport vanno ricollegate a quelle della ginnastica “generale”, che prevedeva l’esecuzione di esercizi più simili a quelli dell’atletica, del pugilato o della lotta piuttosto che a quelli della ginnastica artistica di oggi. Questa pratica sportiva è sicuramente la più vecchia che possiamo ricordare, fu infatti lo sport base delle Olimpiadi antiche dal 776 a.C al 396 d.C. Va sottolineato inoltre che non era una pratica presente solamente nel mondo greco, risultava piuttosto diffusa infatti anche nelle culture cinesi, egizie e micenee.
La trasformazione avvenne a partire dal dicannovesimo secolo, quando i due pedagosisti F.L Jahn e P. Ling posero le basi per una nuova tipologia di ginnastica. Jahn fu il primo ad aprire una palestra aperta al pubblico e a dotarla di svariati attrezzi che aiutassero nella pratica della ginnastica mentre Ping studiò un metodo di allenamento che permettesse all’atleta di sviluppare il suo corpo progressivamente via via che le sue capacità miglioravano. In Italia, il primo a proporre la ginnastica all’interno di un istituto (rendendola quindi “per tutti”) fu Girolamo Bagatta a Desenzano del Garda.
Fu nel 1869 che nacque a Venezia la più antica federazione sportiva italiana ovvero la Federazione Ginnastica d’Italia (FGI) grazie all’unione delle moltissime società ginnastica che erano nate nei trent’anni precedenti. Solo nel 1881 si aggiunse una federazione internazionale, fondata a Liegi.
In Italia a partire dal 1946 grazie al presidente della FGI Cesare Marchisio si avvia una politica di modernizzazione della ginnastica artistica basata sul suo preciso sviluppo agonistico, che permise di staccarla definitivamente dalla ginnastica “atletica”. Nel 1952 questa disciplina entra a far parte dei programmi scolastici sotto la denominazione di “Ginnastica Femminile” e prende definitivamente il volo grazie alle Olimpiadi di Roma del 1960, dove la nazionale maschile conquista le sue prime tre medaglie.
Se vogliamo parlare di rivoluzioni nella storia della ginnastica artistica, non possiamo non nominare Nadia Comaneci. La ginnasta rumena, alla giovanissima età di 14 anni, fu la prima nella storia ad ottenere quel tanto agognato 10 perfetto alle Olimpiadi del 1976 di Montreal; guadagnarsi quel punteggio ai tempi era impensabile, tanto che i monitor luminosi sui quali venivano proiettati i risultati alla fine di un esercizio segnarono “1.00”. Nadia collezionò a partire da quel momento una serie ricchissima di 10, che la fanno ricordare ancora oggi come la miglior ginnasta mai salita in pedana (anche se dal 2013 divide quel titolo con l’americana Simone Biles).
Le competizioni di ginnastica artistica sono divise in nazionali e internazionali (riconosciute a livello mondiale, escludono quindi gli europei).
L’Italia durante tutti questi anni ha collezionato una serie piuttosto numerosa di successi in campo internazionale. La ginnastica cambia con il tempo, le difficoltà che vengono presentate negli esercizi sono in continua crescita e ad ogni ciclo olimpico il codice dei punteggi (che è quello su cui ci si basa per calcolare il D-score) viene modificato; le ginnaste e i ginnasti italiani nonostante questo non si sono però mai fatti trovare impreparati. Alcuni dei nostri maggiori successi negli ultimi 40 anni sono stati:
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