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Il pattinaggio a rotelle generalmente è considerato come la versione meno divertente e meno elegante del pattinaggio sul ghiaccio. Seppur le origini della sua storia derivino da esso, oggi il pattinaggio a rotelle si è ritagliato un spazio tutto suo all’interno del panorama sportivo mondiale e anche tra i più divertenti passatempi dedicati a giovani e adulti.
La storia del pattinaggio a rotelle
I pattini a rotelle nascono dall’imitazione dei pattini da ghiaccio, inventati nei paesi nordici intorno al 1500 per facilitare lo spostamento sulle vaste distese di ghiaccio che caratterizzavano il territorio. Oggi, il pattinaggio a rotelle è uno sport che può essere praticato individualmente, in coppia o in squadra e che ancora presenta numerose analogie con il pattinaggio sul ghiaccio.
La presenza delle quattro ruote e la loro posizione rendono tuttavia molto diverso l’apprendimento dei movimenti e l’esecuzione delle difficoltà che i due sport hanno in comune.
Come nascono i pattini a rotelle
Oltre che per emulazione dei pattini da ghiaccio, i pattini a rotelle nascono per svago e per divertimento. La loro prima apparizione sembra risalire al 1743 quando un personaggio di cui non conosciamo il nome, si esibì in uno spettacolo ginnico al Drury Lane di Londra con ai piedi delle scarpe con attaccate delle ruote di metallo. Qualche anno dopo, sempre a Londra, John Joseph Merlin costruì il primo rudimentale paio di pattini con le ruote in linea (simili a quelli che usiamo oggi).
Fu solo nel 1818, però, che in Francia venne depositato il primo brevetto ufficiale dei pattini a rotelle da Monsieur Petitbled. Il progetto da lui presentato proponeva dei pattini molto difficili da manovrare, con le ruote attaccate a scarpe che non arrivavano alla caviglia e quindi non la tenevano ne ferma ne stabile. Inoltre, il pattino progettato da Petitbled consentiva praticamente solo movimenti rettilinei. In questi anni furono moltissimi i francesi a muoversi per i viali delle città con i pattini e diverse sale di pattinaggio a rotelle aprirono anche a Londra e in Germania.
Nel 1863, a New York, James Pimpton inventa i pattini che diventeranno quelli che usiamo ancora oggi: l’innovazione era data dalla disposizione in linea di due coppie di ruote in modo che consentissero di mantenere l’equilibrio e di poter curvare a proprio piacimento semplicemente spostando il peso corporeo su una parte del piede. Da questo momento, le modifiche più importanti furono unicamente l’aggiunta del freno a tampone e il tentativo di rendere indipendenti le due coppie di ruote rispetto all’asse del pattino nel 1876. Qualche anno dopo, nel 1884 nelle rotelle vengono infine inseriti dei cuscinetti a sfera studiati per ridurre l’attrito. Oggi, quindi, il pattino che usiamo si differenzia da questa invenzione generalmente solo per estetica.
Gli sviluppi del ‘900
Nel 1922 nasce in Italia la Federazione Italiana Pattinaggio a Rotelle su iniziativa di Alberto Bonacossa, appassionato di sport e promotore dell’hockey su pista che diventa il primo degli sport “a rotelle” praticato in Italia. Nascono poi il pattinaggio di velocità (che passerà poco dopo la sua nascita all’uso dei rollerblade) e il pattinaggio artistico, omologo di quello su ghiaccio.
In Italia questo sport guadagnò seguito negli anni tra le due guerre, un po’ per ragioni economiche (il clima mediterraneo del nostro paese richiedeva grandi spese per mantenere le piste di ghiaccio) e un po’ per la sua natura ludica e divertente. Molte furono le aziende che da quel momento si dedicarono alla produzione di ruote e di pattini; oggi nel settore dei pattini per l’artistico le marche di telai e rotelle Roll-line, Komplex e Rollerskates-Italia vantano il dominio internazionale.
Le competizioni
Le discipline che prevedono l’uso dei pattini a rotelle sono moltissime e comprendono: il pattinaggio artistico, il pattinaggio corsa, l’hockey a rotelle, l’hockey inline e le più recenti freestyle skating, downhill e lo skateboarding. L’ambito che ha forse più seguito e in cui la squadra italiana ha conseguito i maggiori successi negli anni è quello del pattinaggio artistico. Esso condivide moltissimo con il suo gemello su ghiaccio ma, saltare e muoversi sulle rotelle, può risultare a volte quasi più complesso. Le principali specialità di questo sport sono:
- Singolo: prima si divideva in obbligatorio e libero, dal 2020 l’obbligatorio non viene più eseguito. Nell’esercizio libero l’atleta deve eseguire una coreografia composta da serie di passi e da difficoltà (salti e trottole). Gli esercizi da presentare si differenziano in base alla competizione e alla categoria in cui si gareggia e vengono valutati dai giudici con punteggi da 0.0 a 10.0.
- Coppia: stessi criteri del singolo ma con l’aggiunta di prese, salti e trottole d’incontro. Il regolamento anche qui è gemello di quello del pattinaggio sul ghiaccio.
- Di Gruppo: definito anche “pattinaggio spettacolo”. 4 o più pattinatori eseguono passi, figure e difficoltà. Lo scopo di questa specialità è, come suggerisce il nome, la spettacolarità e quindi l’interpretazione della coreografia gioca un ruolo importantissimo. Il punteggio si divide in contenuto e presentazione.
Il palmares italiano
La nazionale italiana si destreggia molto bene in campo internazionale da diversi anni. Sia nella sezione maschile che in quella femminile, molti sono stati i successi conseguiti dagli atleti azzurri, eccone alcuni:
- Roberto Riva: 11 medaglie mondiali, 3 europee, 38 titoli italiani
- Sandro Guerra: 7 medaglie mondiali, 11 europee, 23 titoli italiani
- Luca D’Alisera: 15 medaglie mondiali
- Luca Lallai: 5 medaglie mondiali
- Tanja Romano: 17 medaglie mondiali, 9 europee, 15 titoli italiani
- Debora Sbei: 20 medaglie mondiali, 5 europee. 12 titoli italiani
- Squadra di hockey a rotelle: 23 medaglie mondiali, 37 europee
Altri atleti dell’attuale nazionale sono Silvia Lambruschi, Alessandro Liberatore, Elena Donadelli, Federico Rossi.
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