La storia di Giorgia Villa: da Brembate a Brescia per conquistare il sogno olimpico

Giovanissima e già con tutti gli occhi della ginnastica artistica nazionale e internazionale puntati addosso. Dopo una carriera da junior strabiliante e una medaglia di bronzo ottenuta con la squadra agli ultimi campionati mondiali, punta dritta a Tokyo 2021; qual è la storia che sta dietro a tutti i successi di Giorgia Villa?

La storia di Giorgia Villa

Giorgia Villa nasce a Brembate nel Febbraio del 2003 e inizia a praticare ginnastica artistica fin da piccolissima, a soli 3 anni. A 5 si sposta dalla società Tritium di Trezzo per passare a Treviolo, sotto la guida dell’ex azzurra Irene Castelli che immediatamente nota il suo talento e la segnala al Direttore Tecnico Nazionale, nonché allenatore della Brixia Brescia (la società più premiata in ambito nazionale). Giorgia inizia così a partire tutti i Venerdì sera da casa per allenarsi il Sabato mattina all’accademia di Brescia.

Il trasferimento e i primi anni nella categoria junior

A soli 10 anni, come altre prima di lei, Giorgia lascia casa sua per trasferirsi in pianta stabile a Brescia. Inizia a vivere a pochi metri dalla palestra insieme alle sue compagne e solo una porta scorrevole separa le loro stanze dall’ingresso della zona di allenamento. Un cambio radicale ma necessario per l’inseguimento del sogno olimpico. Le fatiche da sopportare si fanno chiare fin da subito: sono previste 32 ore di allenamento alla settimana, dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16, dalle 16.30 alle 19.30 invece c’è la scuola.

Le rinunce e gli sforzi vengono comunque ben presto ripagati; a partire dal 2016 Giorgia inizia a ottenere una serie di successi incredibili in campo nazionale e internazionale. In diverse tappe del campionato di serie A (che si compete a squadre), l’atleta si piazza virtualmente nell’individuale quasi sempre ai primi posti e, durante incontri internazionali come il Trofeo città di Jesolo, l’incontro di Camaiore o il Gymnix di Montreal ottiene diversi podi (con la squadra e non) che condivide con alcune delle ginnaste più forti del mondo.

Il 2018 è un anno importante per l’azzurra. A seguito di un infortunio al tendine di achille subito a fine 2017, Giorgia torna finalmente a gareggiare su tutti e quattro gli attrezzi e al Trofeo città di Jesolo ottiene l’argento individuale e l’oro con la squadra. Pochi mesi dopo, ai campionati italiani assoluti, vince l’oro sorpassando tutte le sue compagne di nazionale junior e senior. Viene convocata così per gli Europei juniores di Glasgow dove ottiene tre medaglie d’oro (squadra, all-around e trave) e due argenti (corpo libero e volteggio).

Le olimpiadi giovanili di Buenos Aires

Grazie ai grandi successi ottenuti nel 2018 Giorgia ottiene il pass per rappresentare l’Italia alle olimpiadi giovanili di Buenos Aires, dove anni prima Carlotta Ferlito aveva sbaragliato la concorrenza. Visti i risultati degli Europei, Giorgia ha gli occhi puntati addosso e non vuole deludere le aspettative. Grazie a un’ottima gara di qualifica conquista le finali all-around e di specialità in tutti e quattro gli attrezzi.

Giorgia si laurea campionessa olimpica juniores all-around con dei punteggi da capogiro. È la prima ginnasta italiana ad ottenere un simile risultato. L’evento non termina però con la finale all-around, Giorgia ha ancora da affrontare infatti le 4 finali ad attrezzo per le quali si è classificata in ottime posizioni di partenza.

Gli ultimi due giorni di gare si concludono con altre tre medaglie: oro al volteggio, oro al corpo libero e argento (per un solo decimo di punto) alle sue amate parallele asimmetriche. Nessuno prima d’ora aveva ottenuto un risultato del genere, ma Giorgia innocente nei suoi 15 anni dichiara che:

Ne volevo una, non pensavo così tante.

Il debutto senior

Il 2019 è l’anno del debutto tra le “grandi”. Come al solito la pressione sulle spalle di Giorgia è tanta in quanto il passaggio alla categoria senior è quel momento in cui tutti i successi della carriera junior devono essere confermati. L’inizio è sicuramente un po’ sfortunato e traballante: il giorno prima del trofeo città di Jesolo Giorgia si infortuna al dito medio della mano e il dottore le consiglia di non appoggiare la mano per i seguenti 20 giorni.

Recuperati i giorni persi per il dito della mano, Giorgia si rimette in gioco al campionato di serie A, gareggiando solo sulle parallele e dando mostra ancora una volta del suo talento naturale su quell’attrezzo. Viene così convocata per gli Europei di Stettino, ma qualche giorno prima allenandosi si procura una frattura a un dito del piede. Ovviamente la gara risulterà compromessa da questo infortunio e a causa di qualche errore di troppo, Giorgia si ferma al sesto posto nell’all-around e cade tre volte nella finale alla trave.

Qualche mese dopo, ai campionati italiani assoluti l’atleta conquista il terzo podio all-around e diventa campionessa assoluta sia alle parallele che alla trave. Questi ulteriori successi non fanno esitare il direttore tecnico nazionale Enrico Casella, che la convoca in squadra per gli importantissimi Mondiali qualificanti alle Olimpiadi di Stoccarda.

Il campionato del mondo di Stoccarda: si fa la storia

A soli 16 anni Giorgia e le sue compagne Alice e Asia D’Amato, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio e la riserva Martina Maggio, sono chiamate ad assolvere un compito molto arduo: qualificare la nazionale italiana alle Olimpiadi al loro primo mondiale da senior. Ciò su cui sono state temprate queste ragazze è però la determinazione. Alla qualificazione, infatti, tutto va abbastanza bene da fargli conquistare l’ottavo posto nonostante le tre cadute complessive alla trave e quindi la finale a squadre e la qualificazione olimpica. Giorgia inoltre si qualifica per la finale all-around.

Il giorno della finale, le FATE (è questo il soprannome dato alla squadra) si presentano in gara senza grandi aspettative, ma solo con la voglia e la consapevolezza di poter fare meglio della qualifica. Le giovanissime ragazze però, fanno ben di più. Gli esercizi sono pulitissimi e i punteggi che arrivano sono alti e, giunte all’ultima rotazione (la trave), la classifica le segna come seconde con davanti solo gli irraggiungibili USA. La trave è sicuramente un attrezzo molto ostico e diventa ancora più pericoloso se in base a quello ti giochi una medaglia mondiale.

L’ultima rotazione della gara non differisce dalle altre: gli esercizi vanno alla grande. La gara si conclude e la classifica indica l’Italia come terza. È medaglia di bronzo, è medaglia mondiale. Una medaglia che la nazionale italiana non vinceva da 69 anni. È storia.

Il giorno seguente a questa impresa, Giorgia gareggia anche nell’individuale eseguendo molto bene tutti i suoi esercizi ma fermandosi al sedicesimo posto a causa di una caduta alla trave.

Tokyo 2020/21

Nel 2020, prima dello stop dovuto al Covid, Giorgia ha preso parte ad alcune tappe della coppa del mondo e a quelle del campionato italiano di serie A. A Novembre, per uno dei primi ritorni in gara dopo il lockdown, l’azzurra diventa Campionessa italiana assoluta all-around a pari merito con l’amica e compagna Asia d’Amato (nonostante una caduta a trave e un errore al volteggio).

E ora? Ora Giorgia e la sua squadra puntano a ciò per cui hanno lavorato e fatto sacrifici fin dall’età di 10 anni: le olimpiadi di Tokyo. Giorgia Villa ha sicuramente fatto la storia in moltissime occasioni, ha vinto tutto quello che poteva vincere da junior e ha guidato la squadra italiana in un’impresa titanica ai loro primi mondiali da senior, ma se le si chiede qualcosa riguardo alle aspettative su Tokyo risponde saggiamente che

La cosa importante è restare in forma, si cresce e si cambia. Anche solo un centimetro può fare la differenza. Noi stiamo lavorando tanto per arrivare alle Olimpiadi e riprovare l’emozione che abbiamo provato ai Mondiali.

E tutta Italia spera di riprovarla con voi.

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