Vincenzo Nibali in un’intervista a Oasport ha esaltato il compagno di squadra Antonio Tiberi: “Non lo so se Tiberi sia simile a me, ma sicuramente ha grandissime qualità. Sicuramente è più cronoman di me, è un corridore che si deve ancora formare, deve crescere e capire dove può arrivare.
Essere arrivato in un team come la Trek-Segafredo lo aiuterà molto ad emergere. In questo momento è con me in camera, mi fa molto piacere. Gli darò dei consigli spalmati nel tempo”.
Lo Squalo ha fatto poi un discorso in generale sui giovani nel ciclismo: “Io per emergere sono dovuto andare via dalla Sicilia per vivere in una regione che mi desse la possibilità di correre ed andare a scuola.
Bisogna trovare gli sponsor e trovare le persone che seguono i ragazzi. In Sicilia stiamo dando tanto supporto ai ragazzi con il team Nibali. Sono anche i ragazzi stessi che a volte devono fare dei sacrifici per emergere. Chi vuole, ci riesce. Le Istituzioni potrebbero aiutarci per creare un bel vivaio. Negli ultimi anni altre Nazioni hanno lavorato meglio”.
“Non so se i giovani di oggi avranno una carriera lunga, magari sì e magari no. Oggi il ciclismo è più scientifico. Si presume che c’è un dispendio iniziale ampio, che magari potrebbe mancare a lungo andare. Solitamente si dice sempre che un atleta raggiunge il massimo della sua forza a 30 anni, ora invece avviene a 20“.