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Nasce a Dublino da Tony e Margaret McGregor, in un pomeriggio di luglio del 1988, la storia di Conor McGregor, uno degli artisti marziali più famosi di sempre.
Fin da piccolo, il giovane Conor si interessa allo sport in tutte le sue forme, con una particolare inclinazione per il calcio e gli sport da combattimento.
Tuttavia, se per la prima disciplina non sembrava essere particolarmente tagliato, trovò nella kickboxing e nel pugilato degli efficaci metodi per imparare le tecniche di autodifesa. La passione per i guantoni ha infatti due motivazioni a monte, la prima è che il padre era un ex puglie. La seconda, quella più profonda, è che il giovane Conor – spesso vittima di bullismo per via della sua corporatura – nutriva il bisogno di proteggersi. L’irlandese, però, ha sempre smentito a più riprese questa motivazione, dichiarando di aver intrapreso strada delle arti marziali in seguito ad un aneddoto casuale.
Conor McGregor comincia quindi a praticare il pugilato e, in seguito, si appassionò al grappling, alla kickboxing e al karate, spesso integrando anche alcune tecniche della capoeira. Decide di non finire il percorso di studi e, all’età di sedici anni, inizia a lavorare come assistente idraulico. Conor coltiva la sua passione e il suo talento allenandosi in palestra dopo turni di dodici ore di lavoro. Infatti, dopo poco tempo, lasciò il suo impiego per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione, vivendo con il sussidio di disoccupazione statale offertogli dal governo irlandese.
A diciotto anni si trasferisce nell’estrema periferia ad est di Dublino. Qui, appena due anni dopo, conosce quello che poi diventerà l’amore della sua vita: Dee Devlin. Appena ventenne, Conor trova in Dee Devlin nuovi stimoli e la forza di sconfiggere la sua paura di fallire.
McGregor esordisce da professionista nel 2008, ottenendo una vittoria per KO tecnico al secondo round. Nel 2010, entra finalmente a combattere per l’organizzazione britannica Cage Warriors. Dopo aver rimediato una sconfitta per sottomissione al debutto, Conor riconosce nel grappling un suo punto debole e inizia a lavorare su sé stesso per imparare a gestire l’ottagono, senza snaturare la sua personalità e il suo stile di combattimento. Tra il 2011 e il 2012 incatena una serie di otto vittorie consecutive, vincendo prima il titolo dei pesi piuma e poi la cintura dei pesi leggeri, diventando campione di entrambe le categorie.
A seguito del record di 12 vittorie e 2 sconfitte, la promozione statunitense UFC (Ultimate Fighting Championship) – stregata dal suo talento – mette sotto contratto l’atleta irlandese. Conor McGregor debutta nella nuova lega il 6 aprile 2013 a Stoccolma, mettendo KO in poco meno di un minuto il malcapitato Marcus Brimage. Dopo aver vinto eventi a Boston, Las Vegas e nella sua Dublino, e aver fatto fronte ad un grave infortunio al legamento crociato anteriore, nel luglio 2015 McGregor è pronto a battersi contro Josè Aldo per il titolo dei pesi piuma UFC. Quest’ultimo, però, subisce un infortunio ad una costa ed è costretto a cedere il posto in finale a Chad Mendes. Durante l’incontro, McGregor rischia più volte di finire al tappeto ma, nel momento più bui dell’incontro, riesce ad infilare una combinazione di colpi che mettono KO l’avversario, decretando la vittoria dell’irlandese per KO tecnico.
L’incontro tra Conor McGregor e Josè Aldo si tenne comunque a Las Vegas, il 12 dicembre successivo. Il brasiliano tenta di colpire McGregor con una combinazione di pugni, quest’ultimo indietreggiando sferra un colpo al mento dell’avversario, il quale cade a terra privo di sensi. Gli ufficiali hanno dichiarato la vittoria di McGregor per KO in soli 13 secondi, decretando un nuovo record e diventando il campione indiscusso dei pesi piuma.
La fame di vittoria di McGregor portò il campione dei pesi piuma a richiedere un incontro con il campione dei pesi leggeri, Rafael dos Anjos. Dos Anjos, però, si infortuna ad un piede durante un allenamento, cedendo il suo posto a Nate Diaz. Il lottatore statunitense dimostra di saper tener testa a McGregor, sottomettendolo per strangolamento e decretandone la sconfitta. L’irlandese, però, non si dà per vinto e, il 12 novembre 2017 affronta il nuovo campione dei pesi leggeri, Eddie Alvarez. All’evento, Conor McGregor mette KO lo sfidante al secondo round, diventando il primo atleta nella storia della federazione a vantare contemporaneamente due titoli in categorie di peso differenti.
Il 18 gennaio 2020, inoltre, vince un evento contro Donald Cerrone, mettendo KO l’avversario in 40 secondi e diventando l’unico atleta UFC a vantare una vittoria per KO in tre diverse categorie.
Un uomo che ci ha offerto la visione di due risvolti totalmente diversi della sua personalità. Dentro e fuori dal ring, Conor ci ha fatto vedere comportamenti rissosi, trash talking e un fare scontroso. Questi comportamenti (che a volte gli sono costati un multa o il rischio di finire in galera), vengono spazzati via dalle immagini della sua vita in famiglia. Il 5 maggio 2017, la compagna di una vita Dee Devlin lo ha reso papà del piccolo Conor Jack jr e, nel 2019, della piccola Croia – un nome di origini irlandesi.
Inoltre, nel 2019, ha annunciato di aver contribuito alla costruzione di 8 case da destinare ad alcune delle famiglie bisognose di Dublino. Perché Conor McGregor la povertà la ha affrontata e sa cosa vuol dire avere bisogno di aiuto.
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