Alla Gazzetta dello Sport Vincenzo Nibali ha parlato di Ganna: “Qualche giorno fa abbiamo pedalato insieme. Può diventare un simbolo, lo dimostrano i fatti: ha grandissimi margini, è in un team forte e lo seguono molto bene. Quando è magro pesa 82-83 chili, forse l’unico riferimento è Indurain”.
Sul ciclismo moderno: “Ti porta all’esasperazione in tutto, a tirare la corda. Anche le gare piccole hanno sempre più rilevanza. Io sono cresciuto senza avere il power meter nelle categorie giovanili, si facevano sforzi diversi e non ti portavi al limite. Ora l’atleta lavora in modo mirato, quando passa pro…è già pronto. Da una parte è un bene, dall’altra no, c’è il rischio che le carriere durino di meno”.
Ultime parole sul tema sicurezza: “Non credo che la priorità sia vietare certe posizioni in bicicletta, nel 2019 Lambrecht è morto al Giro di Polonia dopo un impatto con uno di quei riflettori stradali, gli ‘occhi di gatto’. Ecco, questo è parlare di sicurezza”.
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