Mike Tyson ha fatto la storia del pugilato ed è considerato uno dei più grandi sportivi di sempre. Tuttavia tra matrimoni andati a male e problemi con la giustizia, ha visto nel corso degli anni sperperarsi molti dei soldi guadagnati sul ring.
Tuttavia dal 2018 ha trovato un modo alternativo per guadagnare ottime cifre: un business di marijuana. Una scelta particolare, per quello che è uno dei personaggi più controversi che nel 2020 ha annunciato il suo ritorno sul ring, come un altro grande della boxe come Oscar de la Hoya.
Il business di marijuana di Mike Tyson
Da tre anni in California è stata legalizzata la coltivazione di marijuana. Mike Tyson non ha perso tempo e ha fin da subito aperto un ranch in cui produrre cannabis. In quello che è stato nominato il Tyson Ranch, l’ex pugile ha intrapreso un giro d’affari davvero notevole.
Stando a quanto riportato da Cheat Sheet questo business gli garantisce un guadagno al mese di 411 mila euro, ai quali vanno sottratti i 33 mila euro di cannabis che Tyson utilizza per sé e i suoi amici. Stando a quanto dichiarato dal suo socio Eben Britton, i dipendenti della compagnia fumano circa 10 tonnellate d’erba al mese.
Un business così solido dal punto di vista economico che nel 2020 ha portato il nuovo “re della marijuana” a provare ad investire nei diritti del Camp Nou. Infatti il Barcellona nel mese di aprile dello scorso anno era intenzionato a cedere per una stagione i diritti relativi al proprio stadio. Una delle imprese che si fece avanti nell’acquisto fu proprio quella di Mike Tyson. Un’iniziativa che aveva comunque dei risvolti socialmente utili, dato che il club catalano avrebbe poi donato la cifra alla ricerca sul coronavirus. L’affare però non andò in porto.
Il business di marijuana di Mike Tyson gli ha portato anche a qualche problema al campione di pugilato. Nel 2019 fu arrestato nei Caraibi per aver trasportato sul suo aereo privato 5000 piantine, per un valore di un milione e mezzo di euro circa.
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