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Marco Bollesan è stato uno dei giocatori e degli allenatori più rappresentativi del rugby italiano. Giocava nel ruolo di terza linea centro ed è stata una di quelle figure capaci di influenzare lo sport anche dopo il suo ritiro. Ma chi era l’iconico capitano della nazionale italiana di rugby?
Chi era Marco Bollesan?
Bollesan nacque a Chioggia il 7 luglio del 1941. Cresciuto a Genova, il rubgy lo ha salvato da un’infanzia non facile. È il solo rugbista che ha il proprio nome nella Walk of Fame dello sport italiano.
La prima esperienza al Cus Genova e l’esordio storico in Nazionale
La prima squadra di Marco Bollesan è stata il Cus Genova. Nel 1963 giocò il suo esordio in nazionale contro la Francia. La selezione transalpina era nettamente più forte, ma gli azzurri persero quella partita di soli due punti, subiti nel finale. In quell’occasione Bollesan giocò con tecnica e coraggio, guadagnandosi il rispetto di una leggenda del rugby come Michel Crauste.
Le vittorie con i club
Nel 1965, Bollesan viene tesserato dalla Partenope, con la quale vinse un campionato nel 1966. Una volta tornato al Cus Genova, per tre anni, diede battaglia e quasi portò a casa lo scudetto contro il Petrarca, squadra che in quegli anni vinse cinque titoli nazionali consecutivi. Nel 1975 si trasferì al Brescia e lì si aggiudicò il suo secondo scudetto in carriera.
Il tour africano
Dopo esser divenuto capitano della Nazionale, nel 1973 partecipò con la maglia azzurra allo storico tour in Africa meridionale. L’Italia perse diverse partite ma sempre con prestazioni convincenti. L’unica vittoria azzurra rimase quella con i Leopards sudafricani e per la prima volta l’Italia riuscì ad affermarsi contro un avversario con più esperienza e tecnica.
Gli ultimi anni da giocatore e i primi da allenatore
Gli ultimi anni della sua carriera da giocatore li passò prima al Cus Milano, con la quale retrocesse in B e risalì in A, e poi all’Amatori, che allenò dopo il suo ritiro nell’81, guidandola dalla serie C alla serie A.
Lo storico mondiale
Nel 1985 iniziò ad allenare la nazionale, partecipando al suo primo Campionato del Mondo nel 1987, organizzato da Nuova Zelanda e Australia. Fu un mondiale storico per la nostra selezione, che giunse quasi ai quarti di finale, giocando un girone contro il Figi, l’Argentina e l’ospitante Nuova Zelanda.
Gli ultimi incarichi
Nel 1997 allenò l’Amatori Milano senza richiedere alcun compenso per le difficoltà economiche del club. All’inizio del nuovo millennio, passò alla guida dell’Alghero, dove giocava anche Massimo Cuttitta. I due ottennero una storica promozione del club sardo in A1. Fino al 2008 è stato il team manager e l’addetto stampa della nazionale italiana. È morto a Bogliasco il 12 aprile 2021, all’età di 79 anni.
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