Federica Pellegrini sale per la quinta volta in carriera sul podio europeo, prendendosi l’argento in 1’56”29 (56”52) a due centesimi dalla ceca Barbara Seemanova d’oro in 1’56”27 (55’78).
Una epopea iniziata con il quarto posto, a quindici anni, a Madrid 2004; poi gli ori a Budapest 2010, Debrecen 2012, Berlino 2014 e Londra 2016; nel mezzo la contestata squalifica per falsa partenza in batteria ad Eindhoven 2008 e l’anno sabbatico in occasione di Glasgow 2018 dove nuotò 100 stile libero (quinta) e staffette.
Tante le avversarie battute, in molte già da tempo hanno appeso la cuffia al chiodo.
“Sapevo che sarebbe stato un rischio partecipare alla gara individuale, ma dopo le buone sensazioni percepite in staffetta abbiamo deciso di provarci, anche perché era l’ultima occasione per provare tre turni di gara in due giorni prima delle Olimpiadi, in questo caso quattro con la staffetta. Onestamente ero un po’ provata e infatti sono molto soddisfatta di come ho gestito la gara malgrado non fossi in forma come agli assoluti di Riccione – racconta la 32enne campionessa di Spinea, tesserata per il CC Aniene ed allenata al Centro Federale di Verona “Alberto Castagnetti” da Matteo Giunta che l’ha subito abbracciata complimentandosi in zona mista – La medaglia non era affatto scontata perché eravamo in quattro vicine. Sono contenta di come ho dosato la gara”.
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