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Lo sport – non bisogna mai dimenticarselo – è molto di più di un semplice gioco. Al di là delle vittorie e delle sconfitte, oltre i trofei e le esultanze, e prima di ogni calcolo o discussione, lo sport è infatti uno straordinario strumento educativo, così come attestato dai numerosi valori che per suo mezzo milioni di giovani apprendono ogni anno.
Una verità, quest’ultima, che costituisce le basi del nascituro movimento Champions for change. Ecco cos’è e come funziona.
L’iniziativa, ideata e lanciata dall’Agenzia di Advanced Communication milanese Action Agency, nasce con il virtuoso obbiettivo di promuovere valori quali l’inclusione e l’uguaglianza nello sport e per mezzo di esso. Si tratti di calcio o di basket, di tennis o di E-sports.
Nella consapevolezza che “uniti e con azioni quotidiane virtuose sia possibile cambiare il mondo”, sono più di 70 gli sportivi che anno preso parte al flashmod innaugurale che si è tenuto nella giornata di lunedì 27 settembre presso l’Arco della Pace di Milano. Gli atleti, specializzati in più di 50 discipline distinte, si sono quindi raccolti sotto la buona stella dell’inclusione, volenterosi di mettere la propria fama e la propria esperienza sportiva al servizio di un progetto tanto altruistico quanto virtuoso.
Ha spiegato in maniera chiara e dettagliata gli ambiziosi obbiettivi dell’iniziativa, la CEO di Action Agency e di Value in Action, Manuela Ronchi:
Vogliamo poter pensare che i modelli a cui guardare nella vita non siano soltanto personaggi con migliaia di followers su Instagram e che pensano di essere diventati famosi senza tenacia e senza sacrificio. Vogliamo poter pensare che, usciti da un’Olimpiade, gli sportivi non si limitino ad apparire nei programmi tv o nei reality show per poi sparire fino alla conquista successiva, ma che quella storia possa continuare ed essere raccontata a tutti con un linguaggio moderno e attuale.
L’idea di fondo, pertanto, è che lo sport sia molto di più che un semplice gioco di apparenze, nella consapevolezza che gli autentici valori che esso può e sa insegnare siano la disciplina, la costanza e il rispetto per l’avversario. E non, come troppo comunemente si crede, la fama e la sete di vittorie.
Sono già molti gli illustri sportivi che hanno scelto di aderire all’iniziativa promossa dall’Agenzia di Advanced Communication milanese Action Agency. Provenienti dalle più disparate discipline sportive, ma tutti accomunati dalla stessa voglia di fare e da principi e valori analoghi, ecco alcuni dgli atleti che non ci hanno pensato su due volte prima di sposare la cuasa di Champions for change: Maurizia Cacciatori, Max Calderan, Jury Chechi, Mike Maric, Stefano Meloccaro, Massimiliano Sechi, Umberto Pelizzari, Antonio Rossi, Rachele Sangiuliano, Giorgio Terruzzi e Ivan Zucco. Ha deciso di prendere parte al progetto, inoltre, anche il Liceo sportivo, scientifico e professionale Marco Pantani, oltre che l’A.S Rugby Milano. Molti, sono tuttavia gli sportivi di cui ci aspetta una prossima adesione. Il cambiamento, fortunatamente per il mondo dello sport, sembra essere dietro l’angolo.
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