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Cosa non può mancare sulla tavola durante l’ultimo dell’anno
La cucina in Italia, si sa, viene elevata spesso al livello di arte. Ogni occasione ha i suoi piatti più rappresentativi, quelli che proprio non possono mancare, ed il Capodanno non fa certo eccezione.
Una festa che viene vissuta con l’auspicio che l’anno nuovo sia migliore di quello che sta per terminare.
Le superstizioni in questa festività abbondano fino all’inverosimile sin dai tempi antichi. Anche gli ingredienti proposti a tavola durante l’ultimo dell’anno hanno legami con credenze popolari e rituali per propiziare un anno più riuscito del precedente.
Molti amano trascorrere l’ultimo dell’anno a casa in un contesto più familiare, mentre altri preferiscono recarsi in uno dei Ristoranti Capodanno Roma per gustare senza stress alcuni dei piatti tipici più rappresentativi della tradizione italiana.
Lenticchie
L’ingrediente che fa da comune denominatore in vari punti d’Italia sono le lenticchie. Sarà per la loro forma piatta e rotonda che ricorda delle piccole monete, le lenticchie vengono spesso associate alla prosperità. Gli antichi romani usavano infatti regalare piccoli cocci contenenti lenticchie come dono propiziatorio per un anno ricco.
Questi piccoli legumi accompagnano quelle che saranno poi le portate di carne.
Prepararle è abbastanza semplice. Dopo averle lasciate a mollo per tutta la notte, vengono cucinate per una quarantina di minuti assieme ad un soffritto di cipolla, carote tritate e sedano, il tutto condito a piacimento da un filo d’olio di oliva extravergine e del pepe, se gradito.
Carne di maiale
Come dicevamo, le lenticchie fanno un po’ da contorno alla carne. E come non menzionare il protagonista assoluto di questa festività: il cotechino. Quest’insaccato di maiale si può acquistare praticamente in ogni tipo di supermercato, anche se un cotechino artigianale avrà tutto un altro sapore rispetto ad uno preparato in una grande azienda, e lo stesso discorso vale per lo zampone.
Il maiale in generale è simbolo di prosperità e sazietà. In alcune culture è consuetudine preparare un maialino e servirlo con una mela in bocca.
Melagrana
Simbolo di ricchezza ed abbondanza proprio per la notevole quantità di chicchi racchiusi in un solo frutto, la melagrana viene spesso utilizzata durante l’ultimo dell’anno sia come ingrediente principale di un pasto che come oggetto portafortuna.
In Grecia, ad esempio, è ancora in vigore la consuetudine di gettare a terra d’avanti alla porta di casa una melagrana per osservare quanti “soldi” (rappresentati dai chicchi) porterà con sé il nuovo anno.
Bollito di carne
Il bollito è un piatto tipico del periodo invernale, e presente praticamente su tutte le tavole dei piemontesi e del nord durante l’ultimo dell’anno. Quello che rende questo piatto particolarmente “fortunato” è il numero 7 che si ripete. Per prepararlo vengono utilizzati infatti 7 tagli di carne diversi, 7 contorni e 7 condimenti.
Baccalà fritto
Il baccalà viene da sempre proposto durante l’ultimo dell’anno. Trattandosi infatti di un pesce conservato non costringeva i pescatori ad uscire per mare durante le gelidi notti invernali. Benché lo possiamo trovare declinato in tantissime modalità a seconda della zona, viene consumato soprattutto fritto.