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Il rugby subacqueo è uno sport nato in Germania nei club di immersione nella seconda metà del XX Secolo traendo spunto dall’acqua fitness. In Italia è ancora scarsamente conosciuto, anche se nel nord Europa ha preso abbastanza piede e dal 1972 in Germania c’è anche un campionato nazionale.
In Italia nel 1988 alla piscina delle Terme di Acireale si è svolto un torneo di questo sport in occasione dei Giochi del Mare, evento organizzato dalla Fipsas. Dal 2004 questa disciplina sta conoscendo maggior diffusione, dopo la tournée europea portata avanti da alcuni ragazzi milanesi.
Questo sport nasce dal momento in cui i club di immersioni marine avevano bisogno di mantenere il rapporto con l’ambiente acquatico anche durante l’inverno. Nel 1961 a Colonia scatta la scintilla dalla mente di Ludwig von Bersuda: riempire una palla da pallanuoto d’acqua salata e portarla in profondità. Oltre a questo, portare sul fondo anche due canestri ed una rete da pallavolo per dividere il campo in due parti uguali. Lo scopo del gioco era dunque di oltrepassare la rete e mettere la palla dentro il canestro della squadra avversaria. Nella prima fase questo prototipo di rugby subacqueo venne utilizzato esclusivamente come riscaldamento all’inizio di ogni allenamento della squadra di Ludwig, ma l’idea piacque anche ad altri, ed iniziò a diffondersi in altre città, nel 1963 venne disputata la prima partita con una palla sott’acqua.
Con qualche accorgimento il rugby subacqueo acquisì l’aspetto di uno sport moderno grazie anche all’impegno di uno dei suoi pionieri: Franz Josef Grimmeisen, che fece togliere la rete a metà campo mantenendo però i canestri. Nel 1964 ci fu la prima partita “vera” tra DLGR Mulheim e DUC Duisburg. Nel 1965 venne invece disputato il primo torneo, alla cui fine il Mulheim si impose nuovamente sul Duisburg, da allora il torneo viene disputato ogni anno ed è a tutti gli effetti la più vecchia manifestazione del rugby subacqueo.
Grimmesein per diffondere il gioco si impegnò in dimostrazioni, conferenze stampa anche estere, per esempio nel ’65 un articolo venne pubblicato dal quotidiano francese L’Equipe. La diffusione toccò in special modo il Nord Europa, le dimostrazioni suscitarono parecchia impressione soprattutto Danimarca e Finlandia, Lo stesso processo però non avvenne in Europa dell’Est e centrale, unico paese in cui vennero riscossi successi fu la Cecoslovacchia (grande ed importante il torneo di Praga organizzato per la prima volta nel 1975). Altri eventi furono portati avanti in Polonia e Germania Orientale ma non riscossero il successo sperato. Dal 2004 la disciplina sta aumentando la sua diffusione, anche se rimane uno sport di nicchia.
Giocato in piscine profonde dai 3,5 ai 5 metri, con dimensioni a variare tra 8 e 12 metri di larghezza e 12-18 di lunghezza. Nella parte laterale del campo viene lasciata una corsia di 1-2 metri per fare si che i giocatori possano fare cambi tuffandosi dall’area della panchina senza pericoli.
I giocatori sono muniti di maschera, boccaglio, pinne, polsini e cuffie/calottine numerate, con protezioni sulle orecchie. I canestri sono rigidi e posti al centro delle estremità dell’area di gioco, sul fondo della vasca e ridosso del muro, il diametro si aggira attorno ai 390-400 mm, con bordi di materiale morbido. La palla è di circonferenza variabile tra 520-540 mm per i maschi e 490-510 mm per le femmine, deve cadere sul fondo della vasca con una velocità di 1000-1250 mm/s.
Ogni squadra è composta da 12 giocatori, sei in acqua e sei in panchina. Solitamente le sostituzioni sono predisposte ad inizio gara, i cosiddetti “cambi fissi”, fatti dalle coppie di giocatori che si sostituiscono vicendevolmente. Le sostituzioni non sono però definitive ed avvengono continuamente durante la partita.
Ogni partita dura 2 tempi da 15 minuti, ci sono 3 arbitri (due sott’acqua ed uno a bordo vasca).
I ruoli:
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