Il muay thai, noto anche come boxe thailandese, è uno sport di combattimento che si rifà all’antica tecnica di lotta tailandese. Essa permette l’utilizzo di una vasta gamma di percussioni in piedi e tecniche d’aggancio, e per questo la disciplina è nota anche come “l’arte delle otto armi”, o “la scienza degli otto arti”.
Le combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate infatti, consentono di utilizzare otto parti del corpo rispetto alle due del pugilato.
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La storia del muay thai
L’origine di questo sport da combattimento si perde nelle nebbie della storia, quel che è certa è la zona d’origine anche se non il periodo.
La prima volta che si ha notizia di questo stile di combattimento è nell’antico Regno del Siam (l’attuale Thailandia). Una delle ipotesi più accreditate pone la sua origine intorno al primo secolo a.C. nella tribù degli Ao-Lai, migrati dal nord dell’India e arrivati fino al Regno del Siam.
La parola muay in sanscrito significa combattimento o lotta, mentre thai è un aggettivo il cui significato è equiparabile a popolo libero. Il termine dunque è traducibile come combattimento del popolo libero.
Come sport divenne popolare in Thailandia fin dal XVI secolo, mentre in Europa venne diffuso solo nel XX secolo, come conseguenza della seconda guerra mondiale grazie alle truppe coloniali utilizzate dalla Francia. Il comandante delle truppe era solito organizzare incontri di muay thai anche contro pugili francesi per alzare il morale delle truppe, da qui l’affascinante tecnica di combattimento venne scoperta anche in Europa.
L’evoluzione dello stile di combattimento
La tecnica di combattimento venne affinata dalle diverse guerre che dovette affrontare l’esercito thailandese nel corso delle sua storia a causa dei suoi spostamenti, in questo modo la boxe thailandese acquisì delle tecniche definitive tramite prove ed errori sul campo L’obiettivo di ogni attacco e movimento in questo sport è quello di infliggere all’avversario un colpo atroce e debilitante, che permetta di sopraffarlo velocemente senza lasciare spazio a contrattacchi. Per questo motivo avere una tecnica corretta ed essere in grado di sferrare colpi potenti è l’essenza dell’allenamento. Le tecniche di combattimento venivano tramandate dai padri e dai soldati veterani alle nuove leve, generazione dopo generazione.
Come conseguenza della sua diffusione internazionale, iniziarono a cambiarne anche le regole e l’organizzazione. Dapprima vennero costruiti dei veri ring negli anni 20 del XX secolo in sostituzione dei cortili aperti. Come seconda novità vennero introdotti dei guantoni simili al pugilato, più un protettore inguinale usato come protezione contro calci e ginocchiate.
Dopo la seconda guerra mondiale gli incontri furono divisi in 5 round, dopo la costruzione di numerosi stadi nel Paese, è stato introdotto anche un preciso sistema di classi di peso, regolamenti assoluti e campionati, in generale l’organizzazione iniziò a funzionare in modo simile al pugilato.
Peculiarità interessante è la giovane età in cui viene praticato questo sport: solitamente i pugili iniziano a fare i primi incontri a 8 o 10 anni, in questo modo non è raro che raggiunti i 25 anni essi abbiano già raggiunto 150 incontri, circa un terzo più di un pugile attivo, ma proprio per questo i pugili del muay thai non hanno carriere longeve.