La storia del Kitesurf

Il Kitesurf è uno degli sport velici che conta più appassionati e praticanti al mondo. E’ forse secondo solo alla vela, in questo articolo vi parliamo di questo sport partendo dalla sua storia e di come si è sviluppato nel corso dei decenni sino a diventare un punto di riferimento tra gli sport acquatici in acque libere.

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Kitesurf: la storia

L’uso degli aquiloni (kite vuol dire aquilone in inglese) per trainare oggetti o persone è divenuto tale sin dal 1200 in Cina ma in occidente è arrivato tra il 1820 e il 1830. Quando George Pocock decise di usare un aquilone a quattro cavi per farsi trainare da una carrozza nelle campagne di Bristol.

Nel 1978 Ian Day a bordo del suo catamarano “Tornado” decise di farsi trainare da un aquilone raggiungendo i 40 km/h.

I fratelli Corey e Bill Roeseler di Seattle brevettarono il Kiteski un aquilone di grandi dimesioni a due cavi delta con barra avvolgi cavo che ne permetteva il riavvolgimento e successivo re-inserimento in acqua.

Dal 1995 Jimmy Lewis inizia a sperimentare le prime tavole da kitesurf bidirezionali assieme a Lou Wainman. Nel 1999 è il primo a sviluppare il primo kitesurf bidirezionale funzionale.

Ma furono i fratelli Legaignoux che brevettarono il Wind Powered Inflatable Kite Aircraft (WI.P.I.K.A) che permise all’aquilonismo su acqua di divenire accessibile ad un vasto pubblico a partire dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso.

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Kitesurf: attrezzatura e luoghi di pratica

Per praticare Kitesurf servono svariate attrezzature che di seguito elenchiamo:

  • Aquilone o ala – completo di barra, linee e leash di sicurezza del kite che non è da confondere con il leash della tavola.
  • Tavola da kitesurf
  • Trapezio con coltellino taglialinee
  • Attrezzatura di sicurezza – giubbotto protettivo e/o galleggiante, casco, muta o lycra a seconda delle condizioni meteo).

La scelta dell’attrezzatura varia a seconda del peso del kiter e dalla situazione ventosa dello spot usato (zona di pratica).

Parlando di zone di pratica esse sono diverse e sono sparse in tutto il mondo. Le più famose sono le isole Hawaii dove questo sport è nato, Tarifa, Fuerteventura, Isole Canarie in Spagna, la riserva naturale dello Stagnone a Marsala, Lamezia Terme e Gizzeria in Italia, Capo Verde nella Repubblica Domenicana, Marsa Alam in Egitto e le isole greche di Rodi e Paro.

Non è attualmente uno sport olimpico ma lo diventerà a partire dalle olimpiadi di Parigi del 2024 in quanto il CIO ha approvato il numero di eventi e di atleti che potranno prendervi parte.

La sua presenza a Parigi 2024 è la prima nella storia dei Giochi ed è una notizia che gli appassionati e praticanti in tutto il mondo attendevano con trepidazione.

La sua visibilità in una cornice di così elevata caratura come i Giochi Olimpici permetterà di far conoscere questi disciplina a chi non ne ha mai avuto occasione di vederla con la speranza per il movimento italiano che si appassionino molte altre persone così da farlo crescere.

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