La storia della palla tamburello: le regole

Quello della palla tambuello è uno dei più antichi sport con palla praticati all’interno della nostra penisola, addirittura fin dai tempi dei Romani. Come molti altri, questo è un tipo di gioco che prende il suo nome dall’attrezzo utilizzato per colpire la palla, in epoca passata era la paletta, ad oggi è appunto il tamburello.

Il primo campionato ufficiale di palla tamburello che si è disputato in Italia risale al 1896, mentre il primo regolamento che si può considerare definitivo è stato stabilito nel 1920, mentre nel 1930 i tamburellisti vennero considerati sportivi professionisti e suddivisi nelle specialità a 5 e a 3 giocatori per squadra.

La storia della palla tamburello

Stando alle fonti, una variante del tamburello sarebbe stata praticata addirittura in epoca romana, descrizioni della pratica di questo gioco sono state ritrovate nel “De bello gallico“, e pare che venissero seguite con grande attenzione dal pubblico. Durante il Medioevo, fino circa al ‘600 si giocava rilanciando la palla con un bracciale, un cesto, una racchetta o appunto, un tamburello.

Una volta che Torino entrò in possesso dei Savoia, il gioco era talmente popolare che gli venne dedicata un’area dedicata nella piazza antistante al Duomo, chiamato “campo della Prevostura”.

Descrizione dello storico Luigi Cibrario: ““Gli incontri erano appassionanti, e seguiti da folto pubblico, pur se a volte turbati da improvvisi acquazzoni. Li seguiva con vivo interesse il Conte Rosso (Amedeo VII) accompagnato dal suo bel cugino Amedeo, principe d’Acaja. Per evitare le inclemenze del tempo nell’ottobre del 1385 venne costruita una tettoia, buona per la pioggia e per il sole.”

In poco tempo la palla tamburello diviene un gioco d’élite, scacciata la plebe i campi iniziarono ad essere frequentati da nobili, aristocratici ufficiali… e anche da Emanuele Filiberto stesso, appassionato puntatore accanito. Grazie agli stretti rapporti con la Francia, presto questo gioco si diffuse anche oltralpe, anche se ovviamente la paternità del gioco rimane contesa tra le diverse regioni italiane (Lazio, Veneto, Lombardia, Piemonte…) e francesi.

Le regole della palla tamburello

Ecco il regolamento per giocare a palla tamburello: un campo da gioco di terra rossa di forma rettangolare, lungo 80 m e largo 20 m. L’area complessiva deve essere dunque di 1600 metri quadrati, nonostante vi siano sostanziali differenze di dimensione del campo tra le diverse categorie.

Il campo è delineato da gesso bianco, diviso a metà da una linea chiamata cordino, a 40 m da essa in entrambe le direzioni è posta la linea di fondo campo. Davanti a questa linea, a 5 m è situata la linea di battuta, a 3 m dalla linea di centrocampo vi è una linea che delimita l’area dentro cui la palla non può essere presa al volo.

Di solito una squadra è composta da 9 giocatori: 5 in campo e 4 in panchina, il puntegggio si calcola come nel tennis: 0-14-30-40 vittoria. Una partita dura 13 giochi, suddivisa in 2 set da 6 ciascuno ed un tie break in caso di parità. Ad ogni punto viene invertita la battuta, e ogni sei punti si cambia campo.

Per segnare un punto basta fare rimbalzare due volte la palla nel campo avversario, con il primo rimbalzo al suo interno.

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