La pallacorda, conosciuta anche come trincotto o jeu de paume in francese, ha origini nel XIII secolo sia in Italia che in Francia, anche se alcuni storici ritengono che sia stata praticata nei monasteri francesi già dall’XI secolo. Tuttavia, entrambi i giochi sembrano derivare dai giochi con la palla dell’Antica Grecia, come la phaininda.
Leggi l’articolo per non perderti nulla su questo sport dalle origini medievali, che altro non è che l’antenato diretto del tennis moderno.
Il gioco della pallacorda: la sua storia e origine
Il gioco della pallacorda, come si diceva, è un gioco antico che ha dato origine ad altri sport come appunto il tennis, ma anche la palla basca e il pallone col bracciale.
Inoltre presenta alcune somiglianze con la pallapugno. Il nome del gioco deriva dal fatto che la palla originariamente doveva essere lanciata con una mano nel campo avversario superando una corda tesa a metà campo. In Italia, questo gioco divenne popolare tra i nobili che ingaggiavano giocatori per partecipare ai tornei, dando vita al primo sport professionale del Medioevo. Un manoscritto del 1292 riporta che a Parigi esistevano 13 produttori di palle per tale gioco. Successivamente, bracciali e racchette furono adottati per dare maggior rimbalzo alla palla.
Durante il Rinascimento, la pallacorda si diffuse molto in Italia, tanto che il primo libro al mondo che descrive il gioco fu pubblicato proprio nella nostra penisola nel 1555: “Trattato del giuoco della palla” di Antonio Scaino. Alla fine del XVI secolo, la pallacorda era diventata il gioco più popolare e, in seguito, sport professionale. Gli atleti specialisti si esibivano di fronte a un pubblico di migliaia di appassionati che potevano anche scommettere sui giocatori. Questi si organizzarono in corporazioni di professionisti nel 1571 e a Parigi, c’erano ben 250 campi da gioco.
Insomma, il gioco della pallacorda ha una lunga storia di competizioni e campionati, che hanno portato a diverse evoluzioni del gioco stesso. Nel 1740 si è svolto il primo campionato mondiale, un evento senza precedenti per tutte le attività atletiche dell’epoca, seguito nel 1816 dal trionfo dell’italiano Marchisio, vincitore del titolo mondiale. Nel 1908, la pallacorda ha fatto il suo ingresso ai Giochi Olimpici di Londra, dove il titolo è stato vinto dal campione statunitense Jay Gould II. Ancora oggi, la pallacorda è praticata a livello internazionale e ci sono sette società affiliate all’International Real Tennis Professionals Association, che organizzano eventi e tornei per i giocatori di pallacorda di tutto il mondo.
Le regole: due modalità di gioco
Il gioco della Pallacorda venne etichettato con il termine francese “jeu de paume”, che indicava un gioco in cui la palla veniva colpita esclusivamente con il palmo della mano. In seguito, furono introdotti guanti di protezione e l’utilizzo della racchetta. La Pallacorda viene giocata in due modalità: la courte paume, in un campo coperto di dimensioni specifiche e con una rete alta 0,92 m al centro e 1,50 m ai lati, e la longue paume, giocata all’aperto su un campo lungo 60-80 m e largo 11-14 m.
Per quanto si riferisce alla prima modalità, attualmente, ci sono circa 45 campi di pallacorda in tutto il mondo, con un punteggio simile a quello del tennis e solitamente le partite si disputano al meglio dei cinque set. La racchetta differisce poco da quella da tennis e la palla ha un nucleo centrale in sughero rivestito da lana. Per la regola che considera i muri validi in caso vi rimbalzi la palla, questa specialità è simile anche alla palla basca e al padel. Tale sport viene praticato da professionisti, che disputano periodicamente campionati mondiali, in Regno Unito, Irlanda, Australia, Paesi Bassi, nazioni dov’è chiamato “real tennis” o “royal tennis”, Stati Uniti, dov’è chiamato “court tennis”, Francia, dov’è chiamato appunto “courte paume”.
Riguardo la seconda modalità, invece, si gioca generalmente all’aperto, su un campo di dimensioni più notevoli, con squadre composte da due a sei atleti e palle coperte di stoffa. Questo sport ha due specialità: “la partie terrée“, con sei atleti, e “la partie enlevée“, con uno – quattro atleti. Questi possono ribattere la palla al volo o al primo rimbalzo, ma se la palla cade in un luogo dove l’avversario non può ribatterla o vi è un secondo rimbalzo, si ottiene una “caccia” e dopo due cacce le squadre invertono la loro posizione in campo. Il punteggio, calcolato in giochi, è segnato di 15 in 15 punti come nel tennis e le partite sono di cinque o sette giochi. Attualmente il numero di praticanti è piuttosto limitato a causa della forte concorrenza di altre discipline con la racchetta, come il tennis, il padel e la stessa courte paume, che hanno attirato i giocatori da questa disciplina.