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Il 14 marzo di 25 anni fa, Alberto Tomba annunciava il suo ritiro dalle piste da sci. Lo sciatore italiano è stato uno sportivo popolare come pochi altri in Italia, grazie al suo fenomenale talento sugli sci ed un certo fascino che gli ha conferito l’aura di sex symbol.
“Tomba la bomba” è stato intervistato dalla Rai per celebrare un quarto di secolo dal suo ritiro.
Alberto Tomba è lo sciatore italiano con più vittorie in Coppa del Mondo, ben 50 (35 slalom e 15 giganti). Nel corso dei suoi anni da sciatore professionista dunque, Tomba ha guadagnato cifre davvero alte, cui andrebbero aggiunte anche le numerosissime collaborazioni e sponsorizzazioni concluse negli anni di maggior fama, ben 740.
Si parlava ad inizio Duemila di una cifra evasa al fisco italiano di circa 15 miliardi di lire. Il campione dello sci infatti durante i suoi anni di attività ha sempre dichiarato di guadagnare solo qualche milione di lire derivanti dallo stipendio da carabiniere: un milione e mezzo al momento dell’ingresso nell’arma, e due milioni e duecentomila lire al momento dell’addio col grado di maresciallo ottenuto per meriti sportivi.
Insomma, della maggior parte degli introiti derivanti dalle vittorie sulle piste da sci, ma soprattutto i miliardi derivanti dai contratti pubblicitari e di collaborazione, nessuna traccia. Proprio per questo motivo, dopo lunghe indagini, Tomba ha deciso di optare per una sorta di patteggiamento tributario con il ministero delle Finanze, pratica utilizzata spesso dai maxi evasori. La cifra versata nelle casse dell’erario fu di ben 7 miliardi da versare a rate in 36 mesi con quote bimestrali, questo solo per l’evasione riguardante gli anni ’90 e 91, mentre per gli anni rimanenti la cifra versata fu dai 100 ai 200 milioni di lire.
In totale è stato calcolato che Alberto Tomba ha evaso in 7 anni compensi dal valore di 23 miliardi di lire, che ha ricevuto tramite società parallele a lui intestate in paradisi fiscali del Sudamerica e nei Caraibi.
Nella lunga intervista rilasciata alla Rai, tra le altre cose si è parlato anche dei campioni contemporanei, ecco il parere di Tomba: «Marco Odermatt è una belva: mi ricorda Hermann Maier. È il nuovo Terminator: sciata elegante, aggressiva. Uno svizzero così mancava dai tempi di Zurbriggen». Sul fronte italiano dobbiamo dire «le grandi»: Bassino, Brignone, Curtoni, Goggia, in ordine alfabetico. «Dico brave a tutte: le voglio vedere fino ai Giochi 2026. Ciascuna ha caratteristiche diverse dalle altre».
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