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Il golf è uno degli sport più antichi e in qualche modo più semplici ed intuitivi creati, giocarci seriamente però è tutt’altra cosa, anche per questo non è mai stato il classico sport di massa; per quanto ridotto di fatto ad una nicchia, il golf è conosciuto un in tutto il mondo, ma chi lo ha inventato e dove si è sviluppato inizialmente?
Come spesso succede per quanto riguarda gli sport antichi la paternità è contesa tra più nazioni, in questo caso a contendersela sono Scozia e Olanda: sebbene la vera origine sia incerta, sicuramente da queste due zone sono nate le prime forme di golf.
Alcune teorie sostengono che la vera origine del golf sia in Scozia: i contadini ci giocavano lanciando una pietra con due bastoni, ma un gioco già decisamente simile al golf dei giorni nostri era praticato nei Paesi Bassi già nel 1297: praticato con una stecca ed una palla di cuoio, l’obiettivo era di centrare un bersaglio distante con il minor numero possibile di colpi.
Per quanto il golf era menzionato nel XV secolo dal Parlamento Scozzese, non è probabile ci si rifesse al gioco da noi inteso. Per gli esperti i primi a mandare la palla dentro una buca del terreno usando la mazza da golf furono gli abitanti dei Paesi Bassi, poi questa pratica si diffuse anche in Scozia. Non a caso infatti, gol sembra proprio l’alterazione della parola olandese “Kolf“, che significa mazza.
A chiudere la questione con la “vittoria” della Scozia, il fatto che il primo campo da gol sia stato fatto in Scozia, così come la sua prima associazione e le prime regole scritte compresa quella sul campo a 18 buche. Il più antico campo da golf del mondo è l’Old Links al Musselburgh Raccecourse.
Il golf arriva in Italia portato grazie alla nobiltà inglese, che era solita sfidarsi a Villa Doria Pamphili durante il Settecento.
Nel giro di qualche secolo il golf ha iniziato ad avere una buona base di interessati anche in Italia, il primo Golf Club nasce a Sorrento nel 1895, seguito poi successivamente da quello di Varese nel 1897, Firenze nel 1899 e Sanremo 1901.
Molte delle gare più importanti della penisola inizialmente vengono disputate a Villa Doria Pamphili, Villa Borghese o su un percorso fatto appositamente fuori da Porta San Giovanni. Nel 1903 il club di Roma cambia nome in Circolo del golf di Roma dell’Acquasanta: il circolo golfistico più antico d’Italia.
Può sembrare molto semplice, ma così non è: le regole del golf sono corpose, ed ogni percorso o circolo può avere delle particolari regole.
Il primo step da fare è marcare la propria pallina, in quanto se non vi è la possibilità di identificarla essa è da considerarsi come persa. Si possono usare massimo 14 stecche, ed è vietato dare consigli o chiederne ad avversari o pubblico, esclusi il caddie o il partner.
Si parte con il tee-shot, il tiro di partenza, dopodiché bisognerà a colpire la pallina con altri colpi fino a farla entrare in buca. Non si può chiaramente modificare la posizione della palla, essa deve essere colpita nettamente, non può essere spinta né scucchiaiata.
Sul putting green invece la palla può essere pulita e toccata. Quando si tocca accidentalmente la palla in area non permessa si ha un punto di penalità.
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