Il nuoto è uno sport fatto di stranezze e di curiosità e la maggior parte di esse è relativo all’abbigliamento che i nuotatori indossano durante le loro gare. Di solito a tenere banco sono i costumi che a cavallo degli anni ’10 di questo secolo sono stati oggetto di analisi dato che sono stati utili per battere molti record.
Ora l’oggetto della discordia sono le cuffie, vi spieghiamo le motivazioni che portano all’utilizzo della doppia cuffia.
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Perché i nuotatori indossano due cuffie? Le principali motivazioni
I nuotatori professionisti è da svariati anni, per la precisione dalle Olimpiadi di Rio del 2016 che utilizzano la doppia cuffia. Vale a dire che oltre a mettersi in testa una cuffia come capita a tutti noi quando andiamo in piscina, ne mettono un’altra sopra la prima cuffia.
Un gesto strano ma che ha nella performance natatoria la sua principale motivazione. Infatti la prima cuffia, quella a diretto contatto con la testa è in lattice, un materiale che tende a raggrinzirsi durante l’utilizzo provocando attrito, attrito che rallenta la prestazione del nuotatore in piscina, ecco quindi che viene indossata una seconda cuffia, in silicone liscio, che si adatta meglio alla forma della testa e non causa attrito una volta in acqua.
Questo permette al nuotatore in gara di semplificare i movimenti in acqua mantenendo alta la velocità di nuotata garantendogli di ottenere sempre ottime prestazioni, in linea con quanto nuota in allenamento.
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Che cos’è il Double Capping?
Questa tecnica della doppia cuffia ha un nome specifico e deriva dall’inglese: double capping ovvero doppio cappuccio.
Stando agli esperti questa tecnica porta a tre particolari benefici per il nuotatore:
1) Permette di fissare perfettamente gli occhiali sulla testa, inserendo le cinghie tra le due cuffie.
2) Migliora la ritenzione del calore prodotto dalla testa, questo accade particolarmente se si utilizzano cuffie a bolle o in neoprene.
3) terzo e ultimo beneficio, forse il più scontato – permette di avere in testa almeno una cuffia al termine della gara.
Sull’ultimo beneficio è bene avere dubbi relativamente alla possibilità che una cuffia venga persa durante l’azione di nuotata perché difficilmente è successa una situazione del genere, almeno in campo agonistico.
Il rischio legato all’ultimo beneficio è relativo alle cuffie in silicone che potrebbero staccarsi dalla testa del nuotatore durante una gara lunga, come possono essere gli 800 metri o i 1500. Il silicone offre però minore resistenza del lattice, che ha però il vantaggio staccarsi difficilmente dalla testa del nuotatore.
Ecco quindi che si è optato per l’unione delle due cuffie al fine di avere i benefici di entrambi i materiali quando si è impegnati durante una competizione. Svelato quindi il mistero della doppia cuffia utilizzata dai professionisti.
Si tratta dell’ennesima scelta volta ad ottenere il massimo della prestazione caratteristica comune a tutti i professionisti in qualunque sport ed il nuoto non è un’eccezione. Interessante sarebbe capire se abbia un impatto positivo su chi nuota a livello amatoriale anche se molto difficilmente si noterebbe la differenza in termini cronometrici.