Numerosi atleti italiani fanno parte delle forze dell’ordine e corrono sui campi di gara italiani ed internazionali, in questo articolo andremo a scoprire il perché di questa scelta, ovvero decidere di entrare a far parte delle forze dell’ordine per poi gareggiare come atleti.
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Perché gli sportivi fanno parte delle forze dell’ordine
Il connubio sport e forze dell’ordine sia essa la Polizia di Stato o i Carabinieri è attivo sin dall’ottocento quando si pensò di far entrare in reparti speciali gli atleti più promettenti così da farli crescere in un contesto adatto allo scopo di primeggiare nelle gare più importanti del mondo.
Gli atleti spesso rappresentano il corpo di Polizia o i Carabinieri ma non sono mancate nel corso del tempo presenze in pedana di atleti dell’Esercito, della Guardia di Finanza o della Marina Miltare.
Le motivazioni dietro questa scelta sono in particolare tre e vengono elencate di seguito:
- Gli sportivi dal maggior livello internazionale sono incoraggiati dallo Stato stesso ad allenarsi con i propri colori in quanto lo Stato gode degli impianti più attrezzati con l’obiettivo di riuscire a permettere a chi ne fa parte di lottare per la vittoria nelle competizioni più importanti. Da un lato loro si allenano in un contesto adatto alla crescita ed al miglioramento e dall’altro, rappresentando lo Stato sono in grado di diffondere ampiamente i valori dello sport.
- Lo Stato finanzia gli impianti in cui gli atleti si allenano e questo contributo permette loro di godere sempre delle migliori attrezzature a disposizione infatti i circoli statali sono molto più belli di quelli privati.
- Entrando a far parte delle forze dell’ordine lo Stato da modo agli atleti che praticano sport “minori” di contare su un sostegno economico importante sia per gli allenamenti che per le gare che altrimenti non avrebbero se decidessero di allenarsi da soli considerando anche la scarsità di centri adatti sul territorio nazionale.
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I contributi dello Stato e gli stipendi degli sportivi
Lo Stato crede molto nei valori dello sport e quindi ha scelto di puntare molto sugli atleti che lo rappresentano. Il Coni ha deciso infatti di stanziare 15.000.000 di euro per gli impianti sportivi nel 2023, si tratta di una cifra al leggermente al di sotto dei valori pre-pandemia ma allo stesso tempo è il segnale di vicinanza di cui il movimento ha bisogno.
Per quanto riguarda i fondi ai vari corpi non ci sono informazioni aggiornate ma è probabile che la cifra stanziata dal Coni sia superiore ai 2 milioni di euro. Uno stanziamento in linea con quanto fatto gli anni passati.
Gli sportivi hanno lo stesso stipendio dei militari di pari grado ed essendo membri delle Forze dell’Ordine a tutti gli effetti devono sostenere l’addestramento mensile obbligatorio.
Una volta terminata la carriera sportiva possono decidere se restare membri delle Forze dell’Ordine diventando allenatori e/o preparatori per i nuovi atleti che cominciano la loro carriera o se congedarsi iniziando una vita al di fuori delle forze armate.