Argomenti trattati
La storia di Kevin Durant è ancora un libro aperto. Il talento classe 1988 è già entrato nell’Olimpo dei migliori giocatori NBA come uno degli attaccanti più forti. Un talento cristallino in grado di realizzare ogni canestro con una rara classe.
Dopo aver giocato per la University of Texas di Austin, decise di rendersi eleggibile al Draf NBA del 2007. Venne selezionato dai Seattle SuperSonics con la seconda scelta assoluta, dietro a Greg Oden. La sua prima annata NBA fu avara di soddisfazioni, con una squadra molto debole e con problemi societari. Nonostante ciò riuscì a vincere il premio di Rookie of the Year.
Nella stagione successiva la franchigia si trasferì ufficialmente in Oklahoma, cambiando denominazione e diventando Oklahoma City Thunder.
Grazie all’arrivo dal Draft di talenti come Russell Westbrook e James Harden, i Thunder diventarono presto una delle squadre NBA più forti, nonostante la giovane età delle loro stelle.
La stagione 2009-2010 fu magica per KD: il ragazzo divenne il più giovane giocatore di sempre a vincere il premio di miglior marcatore della NBA grazie a una media di 30,1 punti di media a partita. Nello stesso anno Durant viene convocato all’All Star Game e selezionato nel miglior quintetto della Lega. Le soddisfazioni arrivarono anche a livello di squadra, con OKC che ottenne per la prima volta l’accesso ai Playoff.
Le successive stagioni videro un continuo aumento di vittorie per i Thunder, con KD che continuò a confermarsi miglior marcatore del campionato. Dopo essersi fermati in Finale di Conference nel 2011, l’anno dopo fu quello buono per il raggiungimento delle Finals NBA.
Dopo aver eliminato i campioni in carica di Dallas e due franchigie storiche come quella dei Lakers e degli Spurs, OKC dovette confrontarsi con i Miami Heat di Lebron James. Nonostante le buone prestazioni individuali da parte di Durant, la squadra dovette cedere di fronte allo strapotere degli Heat trascinati da un James voglioso di ottenere il primo anello in carriera. Per OKC fu la prima e unica finale, nonostante i pronostici e il talento della squadra.
Anche con la partenza di Harden, i Thunder si confermarono una potenza a Ovest. Tuttavia la postseason del 2013 si rivelò al di sotto dell’aspettative, con l’eliminazione al primo turno ad opera dei Memphis Grizzlies. L’annata seguente, la 2013-2014, fu caratterizzata dal premio di MVP a Durant, accompagnato al solito di capocannoniere. Tuttavia le prestazioni da campione del numero 35 non furono sufficienti per raggiungere nuovamente le Finals, con i Thunder che videro fermarsi la loro corsa in Finale di Conference. L’ennesima sconfitta vide piovere diverse critiche sulla squadra, con Durant che venne addirittura definito “Mr. Inaffidabile” da un giornale dell’Oklahoma.
La storia d’amore tra i Thunder e Durant andò lentamente a spegnersi. Nel 2015 OKC non arrivò ai Playoff, complice un infortunio al piede che tenne KD fuori per gran parte della stagione. Fu il 2016 l’anno che ruppe definitivamente i rapporti fra la franchigia e il giocatore. Giunti nuovamente in finale di conference, i Thunder sciuparono un vantaggio di 3-1, facendosi rimontare dagli Warriors. Questa umiliazione fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Deciso a vincere un anello NBA, Durant si svincolò dai Thunder in cerca di una nuova squadra. La scelta fu quella di accasarsi a Golden State. Furono molte le reazioni negative, specie dei suoi ex tifosi, in quanto KD decise di andare proprio dagli avversari che gli avevano appena rifilato l’umiliante sconfitta. D’altro canto i Warriors, che nel roster presentavano già campioni come Curry e Thompson, realizzarono un vero e proprio Dream Team.
La scelta di Kevin si rivelò fin da subito azzeccata. Al termine della prima stagione, gli Warriors raggiunsero nuovamente le Finals sempre contro i rivali di Cleveland. In una serie senza storia, Durant riuscì finalmente a vincere il suo primo titolo NBA. La stupenda annata fu coronata anche dal titolo di MVP delle Finals.
La stagione 2017-2018 non fu da meno. La squadra continuò a giocare su livelli altissimi e raggiunse ancora una volta l’atto conclusivo del campionato. Sempre contro i Cavs, Golden State dimostrò di essere la squadra più forte. Vincendo nuovamente il premio di MVP, Durant ottenne il secondo titolo consecutivo.
Motivati a realizzare il three-peat come i Chicago Bulls di Michael Jordan , la squadra dominò ancora una volta la propria Conference. Stavolta però gli avversari finali furono i Toronto Raptors. Durant, a causa di uno stiramento al polpaccio in semifinale, saltò le prime partite della serie. Rientrato in gara-5, con Toronto avanti 3-1, il numero 35 subì un ulteriore infortunio: la rottura del tendine d’Achille. Quello fu l’ultimo momento di Durant in maglia Warriors, che quell’anno non solo persero il proprio talento, ma uscirono sconfitti anche dalle Finals.
In estate KD lascia la franchigia, firmando con i Brooklyn Nets un quadriennale da 164 milioni di dollari. Saltata l’intera stagione 2019-2020 a causa dell’infortunio, Durant torna a giocare a dicembre 2020 con l’inizio del campionato.
Come per gli altri campioni dello sport di cui abbiamo trattato, Durant offre molte curiosità sul suo conto. Vediamone alcune.
LEGGI ANCHE: La storia del basket: dai cesti di frutta fino alle Olimpiadi
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi. Visualizza dettagli