Rebecca Hammon, o se preferite Becky Hammon. È lei la prima donna allenatore della NBA, il massimo campionato di pallacanestro americana. Ex cestista e adesso, a tutti gli effetti, anche allenatrice dopo aver guidato ufficialmente i San Antonio Spurs nella sfida contro i Los Angeles Lakers, quando il coach Popovich, a seguito dell’espulsione ricevuta, le ha affidato le redini della squadra.
Rebecca Hammon nasce a Rapid City l’11 marzo 1977. La sua carriera da cestista non parte subito sotto una buona stella. Dopo un quadriennio di maturazione sportiva al college di Colorado State, complice la sua altezza, non più di 168 centimetri, Becky non viene scelta da nessuna squadra nel draft WNBA del 1999. Deve aspettare le New York Liberty che le offrirono un contratto da 25.000 dollari alla fine di un Summer Camp in cui si era guadagnata la fiducia del coach Richie Adubato.
Ottima tecnica, ma soprattutto creatività e efficacia. Queste le doti che la Hammon ha sempre dimostrato e che a New York riesce a far vedere a tutti. Negli anni cresce anche sotto il profilo da leader diventando, oltre che playmaker di fiducia della squadra, anche il tramite tra il coach e le compagne.
Le sue doti si vedranno anche in Italia, anche se per un breve periodo, nel Rovereto Basket, salvo poi vestire le maglie di Rivas Ecopolis e Ros Casares Valencia. Successivamente passa in Russia dove ad accoglierla è il CSKA Mosca. Poi sarà tempo dell’Orenburg e dello Spartak Mosca.
Nel 2008 viene naturalizzata russa, rompendo una barriera che spesso aveva visto atleti e atlete dell’est cambiare la propria nazionalità con quella statunitense. Con la Russia conquista una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Pechino e un argento europeo. In quindici anni di carriera non sono tanti i trofei della Hammon ma restano comunque memorabili i suoi dati statistici che la vedono anche protagonista di ben sei All-Star Game. Nel 2011 e nel 2016, per i quindici e i vent’anni della WNBA, viene inserita nelle 15 e nelle 20 giocatrici più forti della storia della Lega. Nel 2015 le viene consegnato il Ring Of Honor, l’anello commemorativo riservato alle stelle della Lega femminile.
La svolta nella carriera e nella vita di Becky Hammon avviene a seguito di un infortunio. È il 2013 quando per recuperare dal problema fisico chiede di essere integrata nella squadra maschile dei San Antonio Spurs guidati da coach Popovich.
È qui che la Hammon inizia ad amare e comprendere meglio il ruolo da allenatore fino ad entrare ufficialmente nello staff del tecnico e addirittura a guidare da sola la squadra nel 2015 quando per 10 giorni condusse i suoi alla vittoria della Summer League, il tradizionale torneo estivo che si tiene a Las Vegas.
Negli ultimi sei anni la Hammon è rimasta lontana dai riflettori, ma ha sempre cercato di migliorare e di apprendere ogni segreto dal suo maestro. Ogni volta che ha dovuto dimostrare di essere maturata lo ha fatto fino allo scorso 31 dicembre quando, a seguito dell’espulsione di Popovich si è trovata ad essere, a tutti gli effetti, la prima allenatrice donna nella storia della NBA.
Per sua sfortuna, la sfida dei suoi Spurs contro i Lakers di Lebron James non è andata come sperava ma crediamo, senza dubbio, sia stato comunque un successo.
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