Nonostante i pochi mesi trascorsi in NBA, i suoi numeri stanno dimostrando chi è LaMelo Ball e quanto puro sia il suo talento cestistico.
Figlio minore di LaVar e Tina Ball, LaMelo nasce ad Anaheim nel 2001.
I suoi due fratelli, Lonzo e LiAngelo, sono entrambi cestisti. Il primo, Lonzo, è la point-guard titolare dei New Orleans Pelicans; LiAngelo, invece, non ha avuto fortuna in NBA ed è al momento free agent.
Abituato fin da piccolo a giocare contro i più grandi, LaMelo ha avuto modo di coltivare il suo talento e di diventare, agli occhi degli scout, il fratello Ball più futuribile. Nel giugno del 2015 si iscrive alla Chino Hills High School, raggiungendo i suoi fratelli che già giocavano per la squadra californiana. Chiude il primo anno a quasi 17 punti di media e l’anno successivo – complice la partenza di Lonzo per il college – Melo diventa il leader indiscusso della sua squadra. Per capire al meglio chi è LaMelo Ball e il suo talento cristallino basta arrivare alla gara contro i Los Osos High School. In questa partita, Melo mette a segno 92 punti nella vittoria per 146 a 123. Nonostante l’altissimo numero di punti a referto, il giovane viene inondato dalle critiche verso il suo stile di gioco solitario ed esuberante.
Rispetto a al fratello Lonzo, LaMelo decide di saltare la parentesi collegiale. Infatti, nel dicembre 2017, LaMelo firma un contratto con il Prienai, in Lituania. La sua avventura in Europa si conclude dopo soli sei mesi a causa del cattivo rapporto con il coach della squadra. In vista del Draft NBA 2020, nell’estate 2019 LaMelo firma un contratto con gli Illawarra Hawks, squadra che milita nella lega australiana. Con gli Hawks si mette in mostra, chiudendo la stagione con 17 punti, 7.4 rimbalzi e 6.8 assist di media nelle 12 partite disputate.
Nonostante i trascorsi di una carriera già tormentata in giovane età, LaMelo si dichiara eleggibile al Draft NBA 2020. Secondo molti, il prospetto di Anaheim è il miglior talento che la classe draft possa offrire. Le uniche due incognite che aleggiano sulla figura di LaMelo Ball sono: la personalità fin troppo esuberante e l’influenza di LaVar Ball. Papà LaVar, infatti, è una presenza ingombrante sulle spalle dei figli, nonché un personaggio eclettico che spesso li mette in difficoltà. Infatti, la sua personalità “appariscente” è – ancora oggi – il tormento del figlio maggiore Lonzo.
Nella notte di Brooklyn viene chiamato con la terza scelta dagli Charlotte Hornets di Michael Jordan. L’esordio non è dei migliori: 0 punti a referto con 0/5 al tiro e 3 palle perse, entrando dalla panchina. Per i tifosi di Charlotte sembra essere l’ennesima cantonata (dopo la firma di Gordon Hayward a cifre importanti) che potrebbe dare il via ad un’altra stagione fallimentare. La voglia di mettersi in luce porta il rookie a compiere le scelte sbagliate.
Nel primo mese di regular season il talento degli Hornets alterna qualche prestazione di livello a qualche serata no. Ad oggi, però, sembra aver imboccato la strada giusta: Charlotte è – inaspettatamente – sesta ad Est, e LaMelo viaggia a 14.2 punti, 5.9 rimbalzi e 6.2 assist di media. Inoltre, si è guadagnato il passaggio da second unit a starter.
Numeri di tutto rispetto, anche senza tenere conto del fatto che LaMelo è arrivato in NBA senza passare dal basket collegiale o da alcun tipo di basket formativo. Questo ragazzo, che all’anagrafe ha scritto 22 agosto 2001, ha girato il mondo sotto i riflettori ampliati da papà LaVar che (fortunatamente) lo sta adesso lasciando libero di esprimersi.
Nel momento in cui si smetterà di guardarlo come un fenomeno da baraccone o come “il figlio di LaVar Ball”, ci si renderà conto di avere davanti il probabile Rookie dell’anno. E, sebbene la stagione sia appena iniziata, sembra che il più piccolo dei fratelli Ball abbia tutte le carte in regola per inserirsi nell’élite della NBA.
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