In un gioco come quello della pallacanestro che si sta evolvendo sempre di più, sono pochi i playmaker vecchio stile ancora in attività. Uno di questi è Chris Paul, uno dei migliori nel suo ruolo sebbene non abbia mai vinto un titolo in carriera.
Christopher Emmanuel Paul è nato a Winston-Salem il 6 maggio 1985. Sebbene cominciò inizialmente a giocare a football americano, divenne poi una leggenda della West Forsyth High School, con cui tenne 30 punti di media e raggiunse le finali regionali. Nel corso di una partita segnò 61 punti, sbagliando il tiro libero finale in onore del nonno pochi giorni prima e che aveva appunto sessantuno anni. Prima di essere selezionato al Draft NBA, giocò dal 2003 al 2005 alla Wake Forest University, dove si fece notare come uno dei migliori prospetti tra tutti i college.
Soprannominato CP3, oltre alla pallacanestro è anche grande appassionato di bowling tanto da essere il proprietario dei L.A.X. della Professional Bowlers Association. Paul ha anche scritto un libro a fumetti dedicato ai bambini, dal titolo “Long Shot”.
Nel 2005 venne selezionato con la quarta scelta assoluta al Draft da parte dei New Orleans Hornets. Pur non prendendo parte ai Playoff, la prima stagione di Paul fu dominante. Condusse tra le matricole in tutte le voci statistiche e al termine dell’anno vinse meritatamente il premio di “Rookie of the Year”. Prese anche parte all’NBA Rookie Challenge in entrambi gli anni a disposizione, venendo anche nominato miglior giocatore dell’incontro.
Nel 2008 venne chiamato per la prima volta all’All Star Game, che in quell’occasione si tenne proprio a New Orleans. Convocazione che sarebbe stata riconfermata anche nell’edizione successiva, in quanto Paul era ormai uno dei leader NBA negli assist e nelle palle rubate. In carriera è stato convocato per ben dieci volte alla partita delle stelle. Nel 2013 vinse anche il premio di MVP.
Nel 2011, dopo 6 stagioni agli Hornets, decise di non rinnovare il contratto per accasarsi ai Los Angeles Clippers. Con i californiani continuò a giocare una pallacanestro di alto livello, trovando in Blake Griffin un ottimo compagno. Tra i vari record infranti divenne l’unico giocatore della storia a finire una partita con 20 punti, 20 assist e 0 palle perse. Tuttavia pure in questo caso Paul non riuscì a centrare le Finals NBA.
Dal 2017 al 2019 giocò con gli Houston Rockets, una delle squadre più forti della Lega. Nella prima stagione la squadra texana riuscì ad arrivare fino alle finali di conference, dove ebbe di fronte i Golden State Warriors di Kevin Durant. Avanti 3-2 nella serie, soprattutto grazie alle giocate di Paul, Houston venne poi eliminata. Le due sconfitte furono pesantemente condizionate dall’assenza per infortunio del playmaker.
Il due volte campione olimpionico, venne poi ceduto nel 2019 agli Oklahoma City Thunder con cui rimase una sola stagione prima di cominciare nel settembre del 2020 la nuova avventura con i Phoenix Suns di Devin Booker.
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi. Visualizza dettagli