Danilo Gallinari, storia di un predestinato della pallacanestro. Attualmente in NBA con gli Atlanta Hawks, il campione classe 1988 è un perno anche della Nazionale italiana.
Danilo Gallinari: inizi e Serie A
Danilo Gallinari nasce a Sant’Angelo Lodigiano l’8 agosto del 1988 e non sa ancora che il basket sarà la sua vita.
Suo padre Vittorio, ex giocatore dell’Olimpia Milano e della Virtus Bologna, gli inculca immediatamente l’arte della palla a spicchi. Anche suo cugino Giacomo Devecchi, attuale giocatore della Dinamo Sassari, cresce al suo fianco e, seppur con percorsi differenti, gli dà una spinta a farsi largo nel mondo della pallacanestro.
I primi passi di Gallinari avvengono in alcune squadre del lodigiano e del milanese ma il vero primo step lo compie a 16 anni quando fa il suo esordio agonistico con la maglia del Casalpusterlengo. Qui trascorre un’intera stagione da capitano e viene visionato dall’Olimpia Milano che l’anno seguente lo ingaggia e lo gira in prestito alla Pallacanestro Pavia in Legadue. Nonostante un brutto infortunio riesce a conquistare il il titolo di miglior giocatore italiano del campionato e fare il suo esordio in Eurolega con Milano – il 17 novembre 2005 – grazie ad un accordo tra le società che prevedeva la possibilità del Gallo, questo il suo soprannome, di prendere parte ad alcune sfide con la società detentrice del suo cartellino.
A quel punto l’Olimpia Milano non può che decidere di farlo tornare alla base e dal 2006 fa parte della squadra del capoluogo lombardo, diventata Armani Jeans grazie all’accordo di sponsorizzazione. Nel 2006-07 Gallinari chiude la stagione con la conquista del premio come miglior giocatore under 22 del campionato. Niente da fare per lo scudetto dato che la sua squadra viene eliminato alle semifinali.
Anche l’anno dopo Gallinari si conferma al top con la conquista del primo posto nella classifica dei migliori realizzatori italiani, con 508 punti totali. Ottiene i play-off con Milano ma viene eliminato ancora in semifinale.
Il passaggio in NBA
Dopo aver vinto il premio come miglior giocatore dell’Eurolega nel 2008, Gallinari diventa eleggibile per la NBA e il 27 giugno viene chiamato come sesta scelta del draft dai New York Knicks di Mike D’Antoni.
Il primo anno in America non è dei più felici per Gallinari che dovrà fare i conti con i problemi alla schiena. Il suo debutto avviene il 30 ottobre contro i Miami Heat, ma dopo appena due gare deve fermarsi per i dolori prima citati.
Molto meglio la sua seconda stagione in NBA che lo vede protagonista di ben 81 incontri, di cui 74 nel quintetto titolare. Dopo un breve ritorno all’Olimpia Milano, in accordo con i Knicks, Gallinari viene ceduto ai Denver Nuggets in uno scambio che vede coinvolto anche il noto Carmelo Anthony.
Dal 2011 al 2017 milita quindi nei Nuggets dove si conferma tra i migliori atleti in circolazione. Le sue prestazioni, condite da diversi carrier high migliorati di gara in gara lo portano al top della carriera e lo rendono capace anche di superare la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro subita nel 2013.
Una svolta importante nella carriera di Gallinari ci sarà poi nel 2017 quando termina la sua esperienza a Denver e passa a Los Angeles, sponda Clippers. Grazie a questo trasferimento, il Gallo diventa l’atleta italiano più pagato di sempre con un accordo da 65 milioni di dollari in tre anni.
Nella città degli angeli trascorrerà due anni prima di iniziare, nell’estate del 2019, una nuova avventura con i Thunder a Oklahoma City. Qui disputa una delle migliori stagioni della sua carriera toccando i 18,7 punti di media nelle 62 partite di regular season.
Nel 2020, concluso il contratto con i Thunder, diventa free agent e viene ingaggiato dagli Atlanta Hawks firmando un triennale da 61,5 milioni di dollari. Il 24 febbraio 2021 segna 10 triple su 12 nella partita vinta 127-112 contro i Boston Celtics mettendo a referto il record di franchigia e personale per triple segnate in una partita.
Gallinari e la Nazionale
Il rapporto tra Danilo Gallinari e la Nazionale Italiana inizia nel 2006 quando è coach Recalcati a convocarlo per la prima volta con la squadra maggiore dopo una trafila nelle squadre Under. Proprio l’anno prima era riuscito ad aggiudicarsi il bronzo agli Europei U18.
Con gli Azzurri acquisisce negli anni una posizione di leadership all’interno del gruppo e, attualmente, è uno dei punti fermi dell’Italia.