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Meyers Leonard è finito nell’occhio del ciclone per aver utilizzato un epiteto antisemita mentre giocava ad un videogioco online. La NBA ha aperto un’inchiesta e lo ha multato di 50.000 dollari, mentre i Miami Heat lo hanno sospeso a tempo indeterminato.
Meyers Patrick Leonard nasce a Woodbridge, a sud della capitale, il 27 febbraio 1992. L’infanzia di Leonard non è la più rosea al mondo. Prima il trasferimento a Robinson, nell’Illinois, e subito dopo il giovane Meyers deve fare i conti con la scomparsa del padre, rimasto ucciso in un incidente in bicicletta. Come si suol dire, però, piove sempre sul bagnato: la madre, grande sportiva, rimane paralizzata in seguito ad un infortunio cadendo da cavallo. Un inizio difficile per Meyers che si ritrova a dover badare a sé stesso in giovane età. In seconda elementare si avvicina ad una famiglia “acquisita” conoscendo Brian Siler, un agente assicurativo di Robinson che aveva un figlio della stessa età di Leonard e che era a conoscenza della sua situazione familiare.
Appassionatosi fin dall’infanzia alla pallacanestro, Meyers entra al liceo giocando come shooting guard. Dopo una crescita fulminea di 15 centimetri tra il primo e il secondo anno, il coach della squadra lo sposto in posizione di centro. Un centro decisamente atipico, poiché il ragazzo aveva mantenuto la rapidità e la coordinazione di un esterno. Negli anni dell’high school, Leonard condusse la squadra ai campionati superiori, conquistandosi le attenzioni dell’Università dell’Illinois. Al college disputa due stagioni, di cui la seconda ad alti livelli che gli vale la chiamata al Draft NBA 2012.
Nella notte del Barclays Center di Brooklyn, i Portland Trail Blazers lo chiamano con l’undicesima scelta assoluta. Dopo aver disputato una buona stagione da rookie, si ritrova al secondo anno con un minutaggio ridotto e alle spalle di Robin Lopez, mentre i Blazers scalano le gerarchie ad Ovest. Solo l’anno successivo, Meyers torna a calcare il parquet più di frequente, complici gli infortuni di LaMarcus Aldridge e Robin Lopez, che gli consentono diverse occasioni di dimostrare il suo valore.
Dopo aver disputato un’ottima stagione da backup, nel 2016 si infortuna alla spalla rimanendo out per il resto della stagione. Nonostante l’infortunio, firma l’estensione di contratto con i Blazers a 41 milioni in quattro anni. Al ritorno in campo si conferma come giocatore in uscita dalla panchina, rimanendo il backup dei big men titolari.
Il 6 luglio 2019 i Blazers lo spediscono ai Miami Heat in uno scambio che coinvolge 4 squadre. Con gli Heat si “accasa” alle spalle di Bam Adebayo e approda alle Finals NBA 2020 contro i Los Angeles Lakers che poi hanno conquistato il titolo.
Durante la free agency 2020, gli Heat rinnovano il suo contratto per un altro anno. Il 2 febbraio 2021, Leonard si sottopone ad un ulteriore intervento alla spalla, che lo costringe ai box per il resto della stagione. Nonostante il periodo di stop, si sente ancora parlare di Leonard, che si rende protagonista di una controversa vicenda. Il big man di Miami, infatti, ha utilizzato alcuni epiteti antisemiti durante una live mentre giocava a Call of Duty, agitando l’opinione pubblica. Il 9 marzo 2021 arriva la comunicazione ufficiale dei Miami Heat:
“Meyers Leonard rimarrà sospeso a tempo indeterminato. I Miami Heat collaboreranno con la lega NBA nella conduzione delle indagini”
Meyers Leonard si è scusato con la lega e con la comunità ebraica per le parole pronunciate, promettendo una particolare attenzione per il futuro.
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