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NBA Top Shot è diventato oggetto di discussione sul web e sui social network, e anche Michael Jordan decide di investire. Top Shot sembra assumere pian piano le sembianze dell’ultima trovata illuminante della Lega di Adam Silver. Ma facciamo prima un passo indietro, e vediamo che cos’è questa piattaforma.
Cos’è Top Shot
Top Shot non è altro che una piattaforma che consente la compravendita degli highlights delle partite NBA, che siano contemporanei o del passato. Queste azioni salienti hanno la peculiarità di essere “marchiati” dalla Lega e quindi resi una specie di limited edition.
Il sistema di compravendita si basa sulla tecnologia blockchain che, come per quanto riguarda i bitcoin, sfrutta uno scambio di informazione su cui nessuno riesce ad avere il pieno controllo. Rifacendoci di nuovo alle cripto valute, anche in questo caso, gli highlights prendono posto in dei portafogli digitali.
Se la domanda che vi state facendo ora è “ma non si possono vedere gli highlights online?” siete assolutamente normali. La risposta ovviamente è sì, ma l’etichetta di limited edition creatasi grazie alla validazione della NBA fa di questi highlights una sorta di “figurina digitale video“. La logica che si sviluppa è quindi la stessa delle card da collezione: più una figurina è limitata, più il prezzo sale scatenando l’asta.
Di che cifre stiamo parlando?
Beh, le cifre che circolano intorno a Top Shot non sono basse. Per fare un minimo di contesto e chiarire le idee, nel 2020 una schiacciata di LeBron James è stata venduta per 3.800 dollari. Se vi sembrano tanti soldi, vi basti sapere che la piattaforma è in continua e rapida ascesa. Infatti, intorno all’inizio di febbraio, una stoppata di Zion Williamson ha superato i 100.000 dollari all’asta. Cifre che, nell’arco di poche settimane, sono state ritoccate e riaggiornate dai 210.000 dollari pagati per un’altra giocata di LeBron James.
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La Lega NBA e l’associazione giocatori hanno già stretto un accordo con Top Shot. Infatti, per ogni transizione effettuata sulla piattaforma, sarà addebitato un 5% di tasse aggiuntivo. Ecco perché Top Shot è molto redditizio anche per la NBA, anche acquistando l’highlights del rimbalzo difensivo di Jared Dudley o dell’ultimo scarto dei Minnesota Timberwolves.
Un concetto che anche diversi giocatori hanno capito e che sta comportando sempre più cestisti ad investire sulla piattaforma. Su tutti Andre Iguodala e Spencer Dinwiddie, seguiti a ruota da Javale McGee, Aaron Gordon e il rookie Tyrese Haliburton.
NBA Top Shot: investe anche Michael Jordan
Top Shot conta circa 800.000 account di appassionati e i numeri sono in continuo aggiornamento. Ad oggi si registrano più di 500 milioni di dollari di compravendite. La Dabber Labs, compagnia che si occupa della piattaforma, è pronta ad assicurarsi un totale di più di 300 milioni di dollari di investimento da parte di alcune star NBA di ieri e di oggi. Infatti, oltre a stelle contemporanee come Kevin Durant e Kyle Lowry, tra i maggiori investitori c’è anche Michael Jordan. His Airness, infatti, potrebbe essere il fattore pronto a far decollare – ulteriormente – il mercato degli highlights su Top Shot.
La domanda che viene naturale ora è: ma se una giocata di LeBron James in regular season ha fatto registrare 210.000 mila dollari di vendita, quanto varrà l’iconico The Shot che ha regalato il titolo ai Bulls di Michael Jordan contro gli Utah Jazz? Lo scopriremo solo vivendo.