Secondo molti, Zion Williamson è il prossimo giocatore elevato a simbolo generazionale per la NBA. Il ragazzo, fin dai tempi dell’high school, ha generato un hype che non si vedeva dagli anni di LeBron James. Il punto è che non ha ancora disputato una stagione completa in NBA, eppure viaggia a più di 26 punti in 30 minuti di gioco a partita.
Nato il 6 luglio del 2000 nella cittadina di Salisbury, nel South Carolina, all’età di 5 anni decide di voler diventare una star della pallacanestro collegiale. Entrato alla Spartanburg Day School, cresce esponenzialmente nell’arco di un anno e registra delle prestazioni monstre da 24,4 punti, 9,4 rimbalzi e 2,8 assist a partita. I suoi highlights cominciano a girare in rete e i talent scout lo hanno già preso di mira. Zion, infatti, diventa uno dei prospetti più interessanti e attira su di sé le attenzioni di molti college. Accetta l’offerta dei Duke Blue Devils, dove gioca con RJ Barrett e Cameron Reddish, primo e terzo nel ranking della nazione. Dopo un solo anno a Duke si rende eleggibile al Draft NBA.
Le attese non vengono tradite e la notte del Draft i New Orleans Pelicans lo selezionano con la prima scelta assoluta. Scende in campo con NOLA durante la Summer League, procurandosi un infortunio al ginocchio. L’infortunio si rivela essere più serio del previsto, costringendo Zion ad un’operazione per la lacerazione del menisco. La franchigia della Louisiana aumenta il suo periodo di convalescenza, ma tra gli spettatori e gli opinionisti si inizia a gridare al fallimento. Rientra in campo a fine gennaio 2020, prima che la stagione si interrompesse a causa della pandemia di Covid-19, chiudendo l’annata a 22,5 punti, 6,3 rimbalzi e 2,1 assist di media a partita. Ovviamente, non riesce a vincere il premio di Rookie of The Year a causa delle poche partite disputate.
La stagione 2021 lo vede in campo dall’inizio, e Zion non delude le aspettative. Con i suoi 130 chili di muscoli distribuiti su 2 metri di altezza, secondo un report del 2020: “scontrarsi con Zion Williamson lanciato a canestro equivale ad essere investito da una Jeep che fa i 50 km/h“. Un velocista intrappolato nel corpo di un giocatore di football americano particolarmente bravo in tutti i ruoli della pallacanestro.
Nel deserto tecnico di New Orleans riesce a trascinare la squadra alle porte del play-in e riceve la convocazione per l’All Star Game. A fine marzo 2021, si conta una striscia di 25 partite da almeno 20 punti con il 50% dal campo. Inoltre, è a quota 11 partite da 30 punti con il 60% dal campo (più di quelle di gente come LeBron James, Shaquille O’Neal) prima dei 21 anni. Sembra che il futuro della NBA si stia materializzando davanti ai nostri occhi, e assomiglia dannatamente a Zion Williamson.
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