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L’ultima settimana di Paul Pierce di certo non è quella che ti aspetti da uno dei migliori cestisti della sua generazione. The Truth, infatti, è entrato nell’occhio del ciclone dopo aver fatto una dirretta su Instagram in evidente stato di alterazione in compagnia di alcune spogliarelliste.
ESPN lo ha licenziato e i social sono impazziti, ma facciamo un passo indietro.
Nato ad Oakland il 13 ottobre del 1977, Paul Pierce trascorre la sua adolescenza ad Inglewood, in California. Dopo aver frequentato la Inglewood High School, diventando subito la stella della squadra e guadagnandosi la convocazione al McDonald’s All-American Game del 1995. L’anno successivo, Pierce decide di accasarsi alla University of Kansas, entrando nel roster dei Jayhawks e laureandosi in criminologia nel 1998. Concluse la sua esperienza collegiale con più di 20 punti di media e al quinto posto totale della classifica marcatori (1768 punti), rendendosi eleggibile al Draft NBA 1998.
Nella notte del Draft del 1998, i Boston Celtics selezionarono Paul Pierce con la decima scelta assoluta. Pierce, però, debutta con i Celtics solo il 5 febbraio 1999, mettendo a referto 19 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, 2 rubate e 4 stoppate. Chiude la stagione da rookie classificandosi terzo nella classifica per il Rookie Of The Year con 16,5 punti di media. Ritocca le sue statistiche annuali nella stagione successiva, salendo a quasi 20 punti a partita.
Nel settembre del 2000, poco prima di cominciare la sua terza stagione in NBA, Pierce è stato pugnalato 11 volte al viso, al collo e alla schiena e gli è stata rotta una bottiglia in testa mentre si trovava al Buzz Club di Boston. Il compagno di squadra e amico Tony Battie lo trasportò d’urgenza all’ospedale più vicino, dove fu curato e operato ai polmoni. Nonostante l’incidente, Pierce disputò tutte e 82 le partite di regular season di NBA.
Nella stagione 2001-2002 Pierce guidò i Boston Celtics ai Playoff che mancavano da sette lunghi anni, trascinandoli addirittura alle finali della eastern conference. In finale di conference, però, i Celtics uscirono per mano dei New Jersey Nets in sei partite. Dalla stagione 2002 entrò in pianta stabile della selezione All-Star, ma mentre Pierce era in ascesa, i Celtics come stavano annaspando. Infatti, nella stagione 2006-2007, con Pierce fuori per infortunio, i Celtics vinsero solo 24 partite.
Come si dice, quando si tocca il fondo non si può far altro che risalire, e Boston eccome se è risalita. Prima della stagione 2007-2008, i Celtics acquistarono gli All-Star Kevin Garnett e Ray Allen, che con Pierce andarono a formare i big three. Approdati ai Playoffs senza troppe difficoltà, superarono nell’ordine gli Atlanta Hawks, i Cleveland Cavaliers e i Detroit Pistons. Il 5 giugno 2008 i Celtics giunsero alle Finals NBA contro i Los Angeles Lakers, ma Pierce fu costretto ad uscire nel terzo quarto. La sosta di The Truth durò però pochi minuti, rientrando in campo mettendo a referto 15 punti con cui Boston vinse la partita. I Celtics superarono i Lakers in sei gare vincendo il loro 17esimo titolo, il primo per Pierce.
Sfortunatamente, però, pur mantenendo ottime medie personali e rimanendo sempre in orbita contender, Paul Pierce e i Boston Celtics non riuscirono a ripetersi.
Il 28 giugno 2013, durante il Draft, i Boston Celtics e i Brooklyn Nets (prima New Jersey) si accordano per la cessione di Pierce e Garnett in cambio di numerosi assets futuri. Con i Brooklyn Nets mantiene medie di 13,5 punti, 4,6 rimbalzi e 2,4 assist, ma la squadra non riesce né ad incidere, né a carburare.
Dopo una sola stagione in quel di Brooklyn, il 12 luglio 2014, Paul Pierce firma un biennale a 11 milioni con i Washington Wizards, rescindendo però il contratto dopo un solo anno.
Uscito dal contratto con la franchigia della Capitale, firma un contratto triennale da 10 milioni di dollari con i Los Angeles Clippers. Nonostante il contratto preveda più anni, all’inizio della stagione 2016-2017 annuncia che l’anno che verrà sarà quello del suo farewell tour. Termina la carriera dopo 1343 incontri di regular season, con una media complessiva di 19,7 punti, 5,6 rimbalzi e 3,5 assist.
Il 17 luglio 2017 firma un contratto di un giorno con i Boston Celtics per potersi ritirare con la casacca della squadra che lo ha lanciato. Inoltre, la sua divisa numero 34 è stata ritirata dai Celtics l’11 febbraio 2018 in una cerimonia svoltasi al TD Garden.
Nell’agosto 2017, Paul Pierce entra a far parte del roster di opinionisti e analisti di ESPN. Il ruolo fuori dal campo, però, sembra aver svelato un nuovo lato di The Truth, che con le sue dichiarazioni e idee ha generato diversi dibattiti all’interno dell’orbita NBA. Il più lampante, quando non ha incluso LeBron James tra i suoi primi 5 giocatori di tutti i tempi, affermando che il re non avesse contribuito a costruire alcuna organizzazione nella sua carriera. In realtà, come tutti sanno, LeBron è fondatore di numerose attività, soprattutto ad Akron, sua città natale.
Il 2 aprile 2021, ESPN ha licenziato Paul Pierce in seguito ad una live in cui l’ex Celtics giocava a poker ed era sotto l’evidente utilizzo di alcol e droghe in compagnia di spogliarelliste.
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