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Steph Curry è quel giocatore tolto o messo in una squadra, ne fa cambiare le prestazioni. Il playmaker dei Golden State Warriors non è solo uno dei migliori giocatori della NBA, ma anche una delle migliori point guard al mondo.
Steph (Wendell Stephen II, in realtà) Curry nasce ad Akron il 14 marzo 1988, nello stesso ospedale in cui appena quattro anni prima nacque LeBron James. Steph cresce nella città di Charlotte, guardando papà Dell in campo con gli Hornets. Cresciuto sul parquet insieme a suo papà e suo fratello Seth, Steph frequenta la Charlotte Christian School e diventa il miglio marcatore della scuola. Nonostante l’incredibile talento, il suo fisico gracile fece sì che nessuno dei grandi college gli offrisse una borsa di studio. Nel 2006 arriva però l’offerta del Davison College, che gli offrì le chiavi dei Davison Wildcats. In due stagioni con i Wildcats, Steph fa registrare delle statistiche invidiabili che gli valgono il secondo posto tra i realizzatori della NCAA. Inoltre, nell’ultimo anno completa la sua crescita (cestistica e personale), dichiarandosi eleggibile al Draft NBA 2009.
Scelto dai Golden State Warriors con la settima scelta assoluta, Steph esce da uno dei Draft NBA più ricchi di talento. I Warriors gli offrono un quadriennale a 12,7 milioni di dollari complessivi. I dubbi rispetto al suo fisico rimangono, ma già durante la prima stagione dimostra la purezza del suo talento. Steph debutta in NBA il 28 ottobre 2009, mettendo a referto 14 punti, 7 assist e 4 palle rubate. La stagione dell’ex Davison decolla, e Curry ci mette solo tre mesi a far registrare la sua prima tripla doppia, registrando 36 punti, 13 assist e 10 rimbalzi nella partita contro i Clippers. Le due stagioni successive sono contrassegnate da alcuni problemi fisici che costringono Steph ai box in diverse occasioni.
Con l’arrivo di Klay Thompson e la formazione degli “Splash Brothers”, Curry aumenta il proprio rendimento, facendo registrare il suo primo career high di 54 punti. Il 17 aprile 2013 supera il record di triple in una singola annata di Ray Allen, trascinando i Warriors ai Playoffs che mancavano dal 2007.
La stagione 2014-2015 è quella della svolta: Steph infrange e stabilisce diversi record, ottenendo la maggioranza dei voti nelle nomination per i quintetti dei Team dell’All Star Game. I Golden State Warriors, trascinati da Steph, chiudono la stagione con un record di 67-15, il migliore della lega. Al termine della stagione regolare, Steph vince il premio di MVP all’unanimità. I Warriors arrivano alle Finals, dove prevalgono sui Cleveland Cavaliers di LeBron James per 4-2.
Steph inizia la stagione 2015-2016 dove aveva concluso quella precedente, scavalcando suo padre Dell con 1.245 triple e posizionandosi al 42esimo posto nella classifica dei migliori tiratori da 3 di tutti i tempi. Durante la stagione continua ad infrangere record, chiudendo l’annata con 402 triple totali, nuovo record assoluto. Gli Warriors stabiliscono un nuovo record, chiudendo la stagione con 73 vittorie e 9 sconfitte e con Steph che vince di nuovo il premio di MVP.
L’anno successivo gli Warriors ingaggiano Kevin Durant, intenzionato a vincere il tanto agognato anello, per rimediare alla sconfitta rimediata nelle Finals precedenti. Inizialmente si pensava che KD potesse minare l’affiatamento di una squadra già rodata e perfettamente incastrata, tuttavia il talento dell’ex OKC si integrò alla perfezione nella squadra della Baia. Infatti, i Golden State Warriors vincerono il titolo NBA per i due anni succesivi.
La stagione 2019-2020 vede i Warriors orfani di Kevin Durant, accasatosi ai Nets, e di Klay Thompson, out tutta la stagione per la rottura del crociato. Dopo quattro partite, anche Steph è costretto a fermarsi a causa della frattura della mano e conseguente operazione. I Warriors colano a picco e non prendono parte alla seconda frazione di stagione nella bolla di Orlando. La stagione 2020-2021 inizia con un’altra brutta notizia: Klay Thompson passerà fuori anche questa stagione. Steph riesce a tenere a galla la squadra di Oakland, mantenendola tra la settima e la decima posizione ad ovest in zona play-in.
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