L’Inter di Angelo Moratti: storia e successi

L’Inter di Angelo Moratti, una storia iniziata con tanti dubbi ma che si è rivelata essere vincente e che resterà nei cuori e nelle menti non solo dei tifosi nerazzurri. Parliamo di una squadra diventata grande rispecchiando i valori del suo presidente, Angelo Moratti appunto.

L’Inter di Angelo Moratti: gli inizi

È il 1955 quando Angelo Moratti, petroliere originario di Somma Lombardo, in provincia di Varese, decide di acquistare l’Inter e di prendere il posto del presidente uscente Masseroni reduce da due Tricolore conquistati consecutivamente.

I primi anni da numero uno del club non sono i più felici. Moratti si ritrova a fare i conti con acquisti non proprio azzeccati e scelte alla guida tecnica non esaltanti. Così, i primi tre anni alla guida dell’Inter sono caratterizzati da grande delusione ma altrettanta pazienza. Quella che ha sempre contraddistinto “l’uomo Moratti”.

I tifosi nerazzurri devono aspettare diversi anni prima di vedere la loro squadra del cuore risalire la china. Infatti, dal 1955 al 1960, il massimo risultato ottenuto fu una finale di Coppa Italia nel 1958-59. Ma è dagli anni ’60 che arriva la svolta e il merito è, ancora una volta, della pazienza e dell’intuito di Angelo Moratti che decide di affidarsi ad Helenio Herrera. Ma scelta fu più azzeccata nonostante i tanti dubbi dello stesso presidente.

Herrera impone la cessione di alcuni calciatori che fin lì erano stati tra i migliori delle ultime annate, ma soprattutto l’acquisto di diversi calciatori tra cui Buffon e Picchi. Dopo una pesante sconfitta contro il Padova, l’Inter appare cambiata e sembra dare il là alla vera svolta. Sfiora lo scudetto nel ’62 ma il Milan è più forte e stacca i rivali concittadini di 5 punti. Altra estate bollente per Angelo Moratti che, nonostante tutto portasse a pensare ad un ulteriore cambio di guida tecnica, decide di insistere con Herrera che diventerà, solamente undici mesi dopo, il Mago.

Le vittorie: la Grande Inter

È nella stagione 1962-63 che l’Inter di Angelo Moratti diventa la Grande Inter. Herrera ha i suoi uomini oltre a Burgnich e Jair, si fanno largo Mazzola e Facchetti, con Suarez, acquistato già da tempo. E poi c’è Mario Corso, pupillo storico del patron nerazzurro. Dopo sette anni d’attesa è scudetto. Il primo di Angelo Moratti.

E siccome le vittorie non arrivano mai per caso, ecco che la Grande Inter cerca conferme anche l’anno successivo dove, però, deve accontentarsi solo del secondo posto in Italia ma fa vere e proprie magie in Europa dove vince la sua prima Coppa del Campioni, l’attuale Champions League. Quattro mesi dopo arriva anche la Coppa intercontinentale grazie al gol di Corso che segna all’Independiente il gol decisivo.

Il ciclo della Grande Inter di Angelo Moratti ed Herrera è ormai avviato e nella stagione seguente, quella 1964-65 arrivano i più grandi successi. Rimonta sul Milan in campionato e Tricolore, ma soprattutto seconda Coppa del Campioni e seconda Coppa Intercontinentale.

Il passaggio di consegne

C’è tempo ancora per uno Scudetto, quello del 1965-66, poi qualcosa si spezza. Le successive due annate sono caratterizzate da piccole ma fondamentali crepe nel rapporto tra Moratti e Herrera. Il patron decide di vendere qualche calciatore, smantella parte della squadra dei miracoli e poi, nel 1968, decide di cedere la proprietà nerazzurra a Ivanoe Fraizzoli dopo aver vinto tre scudetti, ma soprattutto due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali consecutive.

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