Nel corso dell’intervista concessa al Corriere della Sera Stefano Pioli ha raccontato un aneddoto su Zlatan Ibrahimovic: “Una volta è entrato nel mio ufficio e mi ha detto: ‘Mister, oggi parlo io. Io mi sono messo lì e ho ascoltato.
Cos’è successo poi? Il giorno dopo ho parlato io. Funziona così. Bisogna capire le situazioni, le persone, i momenti”.
“Non ho mai conosciuto un giocatore così intelligente e simpatico. Sono momenti così, tornerà e giocherà più di prima. Ma già la sua presenza è fondamentale, sa trascinare e stimolare i compagni.
Come si gestisce? In realtà non è difficile. Perché siamo entrambi diretti, non ci nascondiamo, nel bene e nel male. Ci siamo detti anche cose negative, succede, è normale, è la dinamica logica di una squadra”.
Ultime parole sui possibili innesti di gennaio: ” Il gruppo è forte, unito, orgoglioso. Chi entra, se entrerà, deve avere la stessa applicazione, la stessa mentalità. Chi è arrivato a gennaio scorso, parlo di Ibrahimovic e Kjaer, ha dato l’esempio. Quello ci ha fatto svoltare. Ecco, con la fatica che abbiamo fatto a raggiungere questo equilibrio dobbiamo stare attenti a non spezzarlo. Su questo punto c’è totale sintonia. Se si può migliorare, miglioriamo. Sennò restiamo benissimo così”.