Daniele De Rossi attacca duramente il calcio italiano in un’intervista a Espn: “In Italia abbiamo stadi che cadono a pezzi e squadre che non si possono vedere per quanto giocano male. Pensavo che il calcio argentino fosse molto più indietro, sia tatticamente che tecnicamente, ma anche i campi e gli stadi.
Invece ho trovato un calcio dignitoso”.
Sul suo futuro: “Ora sto studiando per diventare allenatore, senza la pandemia avrei già preso il patentino. La mia prima panchina sarà in Europa, poi se dovessi attraversare l’oceano sarebbe solo per il Boca.
Un giorno mi piacerebbe allenare alla Bombonera. Tutti i tecnici mi hanno lasciato cose importanti, ma quello che mi ha fatto innamorare in campo è stato Luis Enrique. Mi ha insegnato a gestire il gruppo, a rispettare l’allenatore e i compagni. Poi ho passato anni bellissimi con Spalletti e Conte, due fenomeni”.
“La morte di Maradona? Penso che l’abbiamo presa tutti allo stesso modo. Chi lo conosceva bene come i suoi amici è rimasto molto più ferito di noi. Quando mi hanno chiamato dicendomi fosse morto, ho pensato non fosse vero”.