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“I vecchi procuratori facevano gli interessi delle società, per me viene prima il calciatore”. Questa è la frase chiave che ci permette di capire la storia di Mino Raiola, uno dei procuratori sportivi più potenti al mondo.
Chi è Mino Raiola: la storia
Mino Raiola, Carmine all’anagrafe, nasce a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. I trasferimenti sono già scritti nel suo destino, tanto che – all’età di un anno – si trasferisce con la famiglia ad Haarlem, in Olanda. Incuriosito dalla psicologia delle persone e dal capirne i comportamenti, decide di iniziare a lavorare come cameriere nell’attività del padre.
All’età di 16 anni si caricò sulle spalle la responsabilità di controllare le finanze dell’attività che, nel frattempo, era passata da paninoteca a pizzeria e da pizzeria a ristorante di lusso.
Dopo aver conseguito la maturità classica decide di iscriversi a giurisprudenza, facoltà presso la quale frequenta i primi due anni. Mino Raiola inoltre parla sette lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, olandese e portoghese.
Prime mosse imprenditoriali
Nel 1987 diventa responsabile del settore giovanile dell’Haarlem, squadra in cui militò fino ai 18 anni. A 19 anni compra un McDonald’s. Rivende il locale dopo un paio di mesi generando una plusvalenza talmente importante da consentirgli di aprire una società di intermediazione, la Intermezzo. Nel frattempo, a soli 20 anni diventa direttore sportivo dell’Haarlem e, grazie alla Intermezzo, diventa il rappresentante dei calciatori olandesi all’estero.
La prima trattativa, quella che sancisce l’inizio della storia da procuratore di Mino Raiola, arriva nel 1993. In quell’anno Raiola si impone a livello internazionale portando in Italia Dennis Bergkamp e Wilhelm Jonk, con un’operazione di mercato tra Ajax e Inter da 25 miliardi di lire.
La consacrazione
Negli anni successivi la carriera di Mino Raiola prende una strada ben definita. Diventa agente FIFA e fonda la società Sportman a Montecarlo. I primi passi del procuratore italo-olandese in Italia da agente FIFA sono i trasferimenti di Michel Kreek e Marciano Vink. Senza dubbio, però, il biglietto da visita con cui si presenta Raiola porta il nome di Pavel Nedved. Nel 1996 la furia ceca atterra a Roma (sponda Lazio) per 9 miliardi di lire, ma è dopo cinque anni che Mino Raiola fa saltare tutti dalla sedia. Nel 2001 Pavel Nedved viene acquistato dalla Juventus per 75 miliardi di vecchie lire. Inoltre, Mino è l’artefice dell’esplosione del talento e dell’immagine di Zlatan Ibrahimović. Lo svedese, infatti, ha riservato al suo rapporto con l’agente di origini salernitane uno spazio non indifferente all’interno del suo libro autobiografico, “Io, Ibra”.
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La miniera svedese
Zlatan Ibrahimović rappresenta una vera e propria miniera d’oro per Mino Raiola. Basti pensare a quante casacche abbia cambiato lo svedese durante l’arco della sua infinita carriera. Dall’Ajax alla Juventus per 16 milioni di euro, i due scudetti vinti e poi lo scandalo calciopoli. Zlatan insiste per lasciare Torino prima della retrocessione e il trasferimento all’Inter per 25 milioni di euro, un affare low cost, considerando il valore del giocatore. A Milano arrivano altre vittorie su territorio nazionale, ma lo svedese non riesce a raggiungere la gloria europea. Nel 2009, tramite Raiola, arriva la chiamata del Barcellona, e con essa l’opportunità di sollevare la coppa dalle grandi orecchie. L’operazione da 49 milioni di euro più il cartellino di Samuel Eto’o si rivela però un affare per i nerazzurri che, a fine stagione, compiono l’impresa del triplete, anche grazie al camerunense arrivato dal Barça.
Solo dodici mesi alla corte blaugrana. A causa del pessimo rapporto tra Ibrahimović e Pep Guardiola, Mino Raiola organizza il ritorno a Milano, questa volta sponda Milan. Un’altro scudetto e una super coppa italiana aggiunti alla sua bacheca personale, prima del trasferimento al Paris Saint-Germain per soli 20 milioni di euro. Il procuratore italo-olandese, per Ibra, strappa un quadriennale da 14 milioni a stagione. Quattro anni a Parigi, quattro titoli nazionali in bacheca per Ibra. Poi due trasferimenti a parametro zero, ma non senza lo zampino del procuratore nativo di Nocera Inferiore. Prima il contratto annuale da 15 milioni di euro con il Manchester United e poi i 6 milioni strappati ai Los Angeles Galaxy.
All’età di 38 anni Zlatan decide di voler tornare a giocarsi un campionato di caratura internazionale, ed ecco che Raiola gli apparecchia il ritorno in rossonero con un contratto di sei mesi a 3 milioni di euro. A fine stagione, grazie all’ennesimo capolavoro di Mino Raiola, lo svedese firma un annuale a 7 milioni di euro.
Operazioni monstre e grandi nomi
L’operazione che ha portato Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United è uno dei trasferimenti più significativi della carriera di Mino Raiola. Il procuratore incassa la bellezza di 48 milioni di euro nell’operazione da poco più di 100 milioni di euro che portano il polpo alla corte dei red devils. Senza contare i 15 milioni che entrano ogni anno nel portafoglio del francese.
Un altro nome caldo, se si pensa a Mino Raiola, è quello di Mario Balotelli. Dall’Inter al Manchester City per 24 milioni di euro, poi altri 20 milioni per tornare a Milano, sponda rossonera. Dopodiché, nonostante la discontinuità e il carattere “particolare” dell’attaccante, arrivano le altre operazioni che portano Super Mario ad indossare le maglie di Liverpool, Nizza e Marsiglia. Una carriera compromessa che trova un sussulto d’orgoglio grazie all’intermediazione di Mino Raiola. Il quale riporta Balotelli a casa (al Brescia) e ora al Monza di Berlusconi e Galliani.
Altre operazioni
Altri affari che caratterizzano la storia da procuratore di Mino Raiola portano dei nomi abbastanza importanti in orbita italiana, e milanese in particolare. Nel 2010, oltre al già citato Zlatan Ibrahimović, Mino porta al Milan Robinho, Urby Emanuelson, Mark van Bommel e Didac Vilà, intascando circa 10 milioni di euro di commissioni dalle cessioni. Anche il biennio 2016-2017 è stato molto importante per le tasche del procuratore italo-olandese. Grazie allo zampino di Raiola, oltre a Zlatan Ibrahimović e Paul Pogba, il Manchester United abbraccia Henrikh Mkitarhyan e Romelu Lukaku. Il 2017 di Mino Raiola si chiude con il rinnovo a peso d’oro che lega Gianluigi Donnarumma al Milan per 6 milioni di euro annui.
Nel 2019, il procuratore di Nocera Inferiore si è reso protagonista dei trasferimenti che hanno portato il giovanissimo Matthijs de Ligt alla Juventus e la coppia Kostas Manolas-Hirving Lozano al Napoli.
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La rosa di Mino Raiola
Ad oggi, sotto l’ala protettiva di Mino Raiola ci sono più di 70 calciatori, un mix perfettamente bilanciato di stelle, talenti in ascesa, giovanissimi e anche qualche illustre sconosciuto. Il procuratore italo-olandese copre tutti i campionati europei, con una particolare inclinazione per la Serie A e l’Eredivisie. Tra i nomi più noti, oltre ai già citati, figura Erling Haaland, Alessio Romagnoli, Marco Verratti, Moise Kean e il veterano Blaise Matuidi. Un roster profondo che permetterebbe di stilare anche un undici titolare in grado di impensierire persino le grandi d’Europa.
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