Il centrocampista dell’Inter Nicolò Barella ai microfoni di Dazn ha raccontato di come Antonio Conte lo abbia trasformato in campo: “A casa sono maniaco dell’ordine. Adesso un po’ lo sto diventando anche in campo, soprattutto grazie ad Antonio Conte.
Il mister mi ha aiutato tanto. Prima ero più uno spirito libero, ora il mister mi ha dato tante nozioni per essere più ordinato e scegliere i momenti. Giocando con grandi campioni studio molto in campo, vedendo gli altri ho preso le parti migliori dei miei compagni per farle mie”.
Il soprannome ‘Radiolina’: “E’ un soprannome che mi hanno dato i vecchi del Cagliari, perché quando sono arrivato in prima squadra parlavo poco, ero giovane. Poi piano piano, iniziando a giocare, ho iniziato a parlare e mi hanno detto che ero come una radiolina”.
Sulla sua crescita calcistica: “Ho iniziato a tre anni e mezzo. Io stavo sempre attento, ascoltavo l’allenatore. Verso i 14-15 anni ho iniziato a capire che forse ero più bravino degli altri e potevo ambire a fare qualcosa. A 17 anni ho conosciuto per la prima volta Gigi Riva, mi hanno invitato a un anniversario della sua scuola calcio. Abbiamo parlato un po’, mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che mi seguiva sempre”.
Le partite da capitano del Cagliari: “Penso sia stata la soddisfazione più grande avuta con la maglia del Cagliari. E’ stato un momento in cui mi sono sentito quasi invincibile”.
La grande delusione della finale di Europa League persa: “La più grande delusione, non vorrei più riviverla. Siamo stati a lungo in Germania, ci saremmo meritati un finale diverso”.