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Una delle “classiche” del calcio mondiale è il Derby d’Italia, la supersfida che vede contrapposte Inter e Juventus. Nonostante non sia un vero derby territoriale, le partite tra nerazzurri e bianconeri sono chiamate così dal fatto che si tratta delle due squadre più tifate e con maggior tradizione nel panorama italiana.
Ripercorriamo insieme alcuni dei più interessanti precedenti tra Inter e Juventus, per quella che è stata la sfida più giocata in Serie A.
Le prime due sfide tra queste squadre vennero giocate nel novembre del 1909: il 14 a Torino sorrise la Juventus, il 28 nella gara di ritorno fu l’Inter ad avere la meglio. Il Derby d’Italia è appunto la partita che si è disputata di più in Italia: andiamo però ad analizzare le gare che hanno regalato più emozioni quando il big match si è giocato a Milano, in casa dei nerazzurri.
Sicuramente nel corso del secolo scorso le due squadre hanno dato vita a grandi duelli nel capoluogo lombardo. Nel 1913 e 1914 celebri i risultati tennistici che videro l’Inter trionfare per due volte col risultato di 6-1. Una vittoria con ben sei gol segnati la può vantare anche la Juventus, col successo per 6-2 nel 1975. I nerazzurri nel corso del ‘900 furono parecchio ispirati nelle sfide casalinghe coi rivali torinesi, riuscendo a ottenere ben sei vittorie con 4 gol all’attivo.
Come fatto per il derby di Roma, concentriamoci sui migliori precedenti tra Inter e Juventus, in particolare tra quelli avvenuti nel nuovo millennio.
Seppur ancora all’inizio del campionato, quel Derby d’Italia fu fin da subito etichettato come la sfida fra le due squadre più forti. Tra gli addetti ai lavori c’era la consapevolezza che quella partita sarebbe stata uno snodo importante per la stagione delle due formazioni. L’Inter dopo lo sciagurato 5 Maggio era vogliosa di riscatto e l’obiettivo stagionale era scucire lo scudetto dal petto dei bianconeri.
Ceduto Ronaldo in estate, l’Inter si presentò al big match con la nuova coppia Crespo-Vieri. La Juventus invece poteva schierare tra le sue fila il futuro Pallone d’Oro Pavel Nedved. Nonostante la grande tensione e le molteplici aspettative, la partita si concluse in parità. Tuttavia, oltre che per le polemiche arbitrali, quell’incontro è rimasto celebre per il non-gol di Toldo. Sotto per 1-0 a causa del rigore di Del Piero, i nerazzurri tentarono il tutto per tutto. L’ultima occasione si rivelò essere un calcio d’angolo al 95′. Come spesso accade in quelle occasioni, anche il portiere dell’Inter, Francesco Toldo, decise di andare a saltare. E fu proprio l’estremo difensore a ribattere in porta dopo una mischia sulla respinta di Buffon. Solo dopo diversi replay il gol venne attribuito a Vieri, ma per i tifosi dell’Inter quella rete a tempo scaduto rimarrà sempre legata al nome del loro storico portiere.
Nella gara di ritorno l’Inter si presentò da prima della classe, ma fu la Juventus a trionfare. Alla fine si rivelò la partita di Torino il vero spareggio scudetto: infatti da quella sfida i bianconeri comandarono la classifica fino alla vittoria finale. Ad accomunare le due tifoserie fu invece la delusione in campo europeo: i sogni di entrambe si spensero contro il Milan, che vinse quell’edizione della Champions League.
A San Siro andò in scena l’ennesima sfida scudetto di quegli anni. La Juventus capolista in cerca dell’allungo, l’Inter con il tentativo di rimanere aggrappata al sogno tricolore. La sfida fu un’incredibile partita a scacchi tra i due allenatori di allora, Mancini e Capello. Nonostante la buona prestazione nerazzurra nel primo tempo, fu la Juve ad andare in vantaggio a metà ripresa grazie al colpo di testa di Ibrahimovic su assist di Camoranesi. I padroni di casa non si persero d’anima e sugli sviluppi di un calcio d’angolo trovarono il pari con Samuel. Le emozioni non erano però finite: all’85esimo una punizione all’incrocio (con linguaccia annessa) di Del Piero non lasciò scampo a Julio Cesar e i bianconeri tornarono in vantaggio. A nulla servirono i tentativi disperati da parte dei nerazzurri: i sogni di rimonta si infransero sul palo di Recoba a tempo scaduto.
Per la Juventus quella fu una vittoria importante: nonostante mancassero 13 giornate al termine, quel successo proiettò gli uomini di Capello a +12 sulle inseguitrici. A Maggio i bianconeri si sarebbero poi laureati campioni d’Italia, salvo poi vedersi ritirare il titolo a seguito dello scandalo di Calciopoli.
Alla 34esima giornata di campionato andò in scena uno dei primi Derby d’Italia post Calciopoli, momento che ha visto aumentare ancora di più la rivalità fra le due squadre. Nel primo tempo fu la Juventus ad avere le migliori occasioni, ma la prestazione bianconera fu penalizzata dall’espulsione di Sissoko al 37′ per somma di ammonizioni. Seppur costretti a giocare in inferiorità numerica per tutti i secondi 45 minuti, gli ospiti continuarono a far la partita. A sbloccare il match fu però una perla di Maicon al 75′: dagli sviluppi di una punizione, il terzino brasiliano stoppò la palla e al volo trovò un gol nell’angolino. San Siro esplose e spinse i nerazzurri alla vittoria, coronata dal raddoppio di Eto’o nei minuti di recupero.
Per l’Inter di Mourinho quella fu una vittoria importante. A quattro giornate dal termine i nerazzurri erano secondi alle spalle della Roma di Ranieri. Quei tre punti ai danni dei rivali di sempre diedero la spinta necessaria per la conquista del 18esimo scudetto della storia dell’Inter, che avvenne all’ultima giornata sul campo del Siena. Per la Juventus invece fu una delle tante delusioni di una stagione da dimenticare, conclusasi al settimo posto.
Come da diverse stagioni, le due formazioni arrivarono alla sfida di San Siro separate da diversi punti. Dopo la sconfitta nello scontro diretto con il Napoli, la Juve, campionessa in carica da 6 anni, si ritrovò obbligata a vincere per mantenere la vetta della classifica a quattro giornate dal termine. Dall’altra parte l’Inter di Spalletti ambiva non solo al quarto posto (l’ultimo valido per la qualificazione in Champions), ma anche a fare uno sgarbo ai rivali juventini.
La partita che venne fuori fu pazzesca, una delle più epiche della storia recente del campionato italiano. Il primo tempo fu tutto di marca bianconera che dopo appena tredici minuti trovarono il gol con il sinistro di Douglas Costa. Dopo pochi minuti il primo di una lunga serie di episodi che avrebbero dato vita a grandi polemiche: dopo un consulto Var, l’arbitro espulse Vecino, lasciando l’Inter in dieci uomini per più di 70 minuti. La Juve continuò il suo dominio, trovando anche il 2-0 giustamente annullato per fuorigioco.
Nella ripresa successe di tutto. Grazie al gol di Icardi e all’autorete di Barzagli, l’Inter ribaltò la partita nel giro di 15 minuti. Nel mezzo la discussa mancata espulsione di Pjanic, reo di aver commesso un fallo a gamba tesa. Nonostante l’arbitro avesse fischiato il fallo, decise di non estrarre il secondo cartellino ai danni del centrocampista bianconero. L’incredibile però doveva ancora accadere. La Juventus trova un uno-due micidiale all’87esimo e all’89esimo grazie all’autogol di Skriniar (su azione di Cuadrado) e all’incornata di Higuain. Un incredibile rimonta che significò scudetto per gli uomini di Allegri. Infatti il giorno dopo il Napoli crollò 3-0 a Firenze, andando a meno 4 dalla capolista e dicendo definitivamente addio ai sogni di gloria.
Dal Comunale al Delle Alpi, passando per l’Olimpico, fino allo Stadium con le sue varie denominazioni: sono diversi gli stadi che hanno ospitato il Derby d’Italia nel corso degli anni. Come fatto per Milano, andiamo a scoprire quali sono state le migliori gare a Torino fra le due squadre.
Campionato 1960-1961, Juventus e Inter diedero vita ad una esaltante sfida per la conquista dello scudetto. Dopo una prima parte dominata, i nerazzurri di Herrera incapparono in una serie di sconfitte che permisero alla Juventus di compiere il sorpasso. Con quattro punti di ritardo rispetto ai rivali, la sfida di Torino era un’occasione da non fallire per l’Inter. Lo stadio Comunale fu sold out per l’occasione: lo fu però anche troppo, con molti tifosi seduti sulla pista d’atletica e alcuni anche sulla panchina ospite. Nonostante la ressa, non ci fu nessun caso di scontri o disordine. A non ritenere idonea la situazione fu l’arbitro Gambarotta: partita sospesa al 31′ e vittoria 0-2 agli ospiti come da regolamento.
Prima dell’ultima giornata di campionato, con il discorso scudetto ancora aperto, la Caf decise di accogliere l’appello della Juventus e di far rigiocare la gara. Con questa decisione, resa sospetta da eventuali giochi di potere di Umberto Agnelli (presidente della Juve) come presidente della Federcalcio, i bianconeri si laureano matematicamente campioni d’Italia. L’Inter venne a sapere della sentenza poco prima di scendere in campo a Catania dove, col morale sotto i tacchetti, perse 2-0.
Da qui la decisione del presidente Moratti di presentarsi a Torino con la primavera, composta da tutti ragazzi di 19 anni. La partita fu un vero massacro, con una Juventus in formazione tipo trascinata dai sei gol di Sivori. Quella partita rimane nella storia anche per un altro motivo: fu l’esordio del leggendario Sandro Mazzola, che realizzò per l’occasione l’unico gol in nerazzurro. Lo stesso ricorda un simpatico aneddoto su quel giorno che lo ha lanciato nel calcio dei grandi:
Sabato avrei dovuto sostenere tre esami per completare il quarto anno di ragioneria. A casa mi dissero che lo studio prevaleva sul calcio e che a Torino non ci sarei andato. Supplicai e piansi invano. Per fortuna il preside si commosse e acconsentì a farmi sostenere gli esami di prima mattina. Un’auto della società mi aspettava davanti alla scuola per portarmi a Torino, dove arrivai giusto in tempo per giocare.
Probabilmente il Derby d’Italia più discusso di sempre. Per molti questa è la madre di tutte le polemiche arbitrali. Le due squadre si presentarono distanziante di un punto, a tre giornate dal termine. Da una parte la Juventus, che quell’anno avrebbe giocato la terza finale di Champions League consecutiva, dall’altra un Inter che veniva da anni anonimi.
Fu una partita ricca di tensioni, il bel gioco bianconero contro la concretezza nerazzurra. Il trio Del Piero-Inzaghi-Zidane contro Ronaldo, allora il miglior giocatore al mondo. Fu proprio Del Piero a sbloccare la partita con un gol al 21′ del primo tempo. L’Inter non reagì: zero tiri in porta, pessimo gioco e tanto nervosismo contro l’arbitro.
La svolta al 25′ del secondo tempo: in area di rigore Ronaldo ebbe uno scontro con lo juventino Iuliano. Per l’arbitro Ceccarini fu tutto regolare. L’azione non si fermò e in pochi secondi la Juventus partì in contropiede alla ricerca del raddoppio. Lancio di Zidane per Del Piero che venne atterrato in area: rigore netto! Tutti gli interisti cercarono l’arbitro, lo aggredirono, quasi lo fecero cadere. Tutto inutile, l’arbitro non cambiò la sua scelta, che sarebbe poi stata commentata per molti anni a venire.
Alla fine, forse per il karma, la Juventus quel rigore lo sbagliò. L’Inter però non riuscì più a ritrovare la lucidità. Fu vittoria bianconera, sia del Derby d’Italia che dello scudetto.
Quarti di finale di Coppa Italia. Dopo il 2-2 di San Siro, i bianconeri sembrano i più accreditati ad accedere in semifinale.
Di fronte a 40mila spettatori, entrambe le squadre presentarono formazioni rimaneggiate rispetto al solito. Nell’Inter mister Mancini decise di lanciare titolare un giovane Primavera, Mario Balotelli. Proprio grazie al giovane italiano gli ospiti riuscirono ad andare in vantaggio dopo appena dieci minuti. Da lì un esaltante batti e ribatti. Dopo appena quattro minuti il pareggio di Del Piero grazie ad una delle sue magiche punizioni. Non molto dopo ecco il 2-1 di Iaquinta che sembrò chiudere definitivamente i giochi. Tuttavia non fu così: rigore per l’Inter, gol di Cruz e le squadre al riposo in perfetta parità.
A decidere le sorti della qualificazione fu proprio il 17enne Balotelli. Il 45 nerazzurro realizzò un gol capolavoro al 55′: gol all’incrocio, dopo aver messo fuori casa Legrottaglie. Bisognosi di due gol, i bianconeri si innervosirono non riuscendo più a trafiggere la porta di Toldo e chiudendo anche in dieci per l’espulsione di Camoranesi.
Una notte stellare per il popolo nerazzurro. Questo potrebbe essere il riassunto di una delle più belle partite dell’Inter dello scorso decennio.
Allenati da Stramaccioni, i nerazzurri arrivavano da sei vittorie consecutive e distanziati di quattro punti dalla Juventus capolista. Nel primo tempo furono i padroni di casa a comandare: pronti via ed ecco il gol di Vidal per l’1-0, nonostante il netto fuorigioco di partenza dell’autore dell’assist Asamoah. I bianconeri dominarono la prima ora di partita, mancando però più volte il colpo del ko. L’Inter però fu brava ad attendere l’occasione che arrivò al 58′: rigore e pareggio realizzato da Milito. Gli ospiti presero fiducia e la scelta del cambio Guarin per Cassano fu decisiva. Proprio dal colombiano partì l’azione del raddoppio del Principe che ammutolì lo Stadium. A nulla valsero i tentativi disperati della Juve: protetta la porta di Handanovic, gli ospiti al 90′ riuscirono a trovare con Palacio anche il gol dell’1-3.
Fu una vittoria storica perché la Juventus veniva da 49 successi consecutivi e soprattutto non aveva mai perso allo Stadium. Nonostante ciò il duello tra le due squadre finì quella notte: i bianconeri avrebbero poi rivinto il titolo con ampio margine sui milanesi.
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