Zlatan e Romelu sono i due simboli delle squadre milanesi della stagione 2020/2021. Al Manchester United, Ibra e Lukaku sono stati compagni di squadra, ma anche allora ci furono momenti di tensione tra loro. Riviviamo il loro rapporto, tra Milano e Premier League.
I due hanno giocato insieme ai Red Devils nella stagione 2017-2018. Il rapporto iniziò in modo sereno, con Lukaku che aveva chiamato Ibrahimovic per chiedergli il permesso di indossare la maglia numero 9. Lo svedese aveva accettato di buon grado, dichiarandosi felice di mettere il nuovo compagno a suo agio. Con Zlatan fermo ai box a causa di un infortunio, Lukaku giocò da titolare la prima parte di stagione realizzando 10 gol in 11 presenze. Tuttavia, col rientro di Ibra, il rendimento andò a calare con solo 4 reti nelle successive 10 partite.
Questo dipese da due motivi. Il primo fu che il belga dovette giocare più sulla fascia, per lasciare il ruolo da punta centrale a Ibrahimovic. Il secondo fu psicologico. Stando a voci vicine allo United, Lukaku non riuscì a gestire la concorrenza e la pressione causata dal carisma del compagno di reparto. Divenne così l’ombra di sé stesso.
Ad aggravare la situazione ci fu una provocazione di Ibrahimovic durante un allenamento. Lo svedese decise di proporre una scommessa, che ha poi illustrato nel 2019 sulle pagine della Gazzetta dello Sport:
Allo United facemmo una scommessa: ‘Ti do 50 sterline per ogni stop giusto’. Lui: ‘E se li azzecco tutti, cosa mi dai?’. ‘Nulla, semplicemente ti rendo un calciatore migliore!’. Per la cronaca, non accettò mai. Forse aveva paura di perdere…
L’amore tra i due non è mai sbocciato. Anche se Lukaku ricorda in modo positivo quei mesi con Zlatan:
Tutto quello che ho imparato da Zlatan è stato fantastico, dalle sue storie che mi ha raccontato quando era all’Inter, al Milan, al Barcellona e persino all’Ajax, fino allo stare sul campo a lavorare con lui, vedendo quanto fosse competitivo. Ricordo una sessione di allenamento: poiché eravamo entrambi attaccanti, non siamo mai stati nella stessa formazione e, a un certo punto, c’è stata una sfida 50/50. E mi è venuto addosso in pieno. È stato allora che ho capito che questo ragazzo vuole competere e questo ragazzo vuole lottare per il suo posto. Ecco perché mi ha cambiato. Mi ha aperto gli occhi. Il ragazzo ha dovuto lottare per essere nella posizione in cui si trova.
Le loro carriere poi hanno preso strade differenti, dopo aver giocato appena 126 minuti insieme. Ibra è volato in America, ai Los Angeles Galaxy, mentre Lukaku, dopo essere rimasto un altro anno allo United, si è trasferito all’Inter. Tuttavia la loro storia non era ancora destinata al termine.
Da quando lo svedese è tornato al Milan nella sessione di calciomercato del 2020, si sono affrontati per tre volte. La prima volta ad avere la meglio è stato Lukaku, che su Instagram aveva celebrato la vittoria nel derby proclamandosi “Re di Milano”. Qualche mese dopo è arrivata la vendetta di Ibra che, dopo la sua doppietta che stese l’Inter per 2-1, scrisse sempre sui social: “Milano non ha Re, ma ha Dio”, dimostrando di non aver mai digerito il commento del collega belga.
Le tensioni fra i due sono sfociate in una mega rissa il 26 Gennaio 2021, sul finire del primo tempo della sfida tra Inter e Milan di Coppa Italia. Innervositosi a seguito di un fallo di Romagnoli, Lukaku ha poi litigato pesantemente con lo svedese che lo ha provocato ridendogli in faccia. Ibra ha continuato lo scontro chiamando scimmia l’attaccante dell’Inter e invitandolo a tornare a fare i riti vudù. Questo riferimento deriva da un vecchio precedente, di quando Lukaku decise di passare dall’Everton al Chelsea. Secondo il presidente Farhad Moshiri, il belga sì rifiutò di prolungare il suo contratto con il club di Goodison Park dopo un rito voodoo (visto dalla madre in pellegrinaggio in Africa) che gli diceva di andare al Chelsea.
Ritornando al derby, l’attaccante dell’Inter, solitamente molto tranquillo, ha letteralmente perso la pazienza finendo per risponder con insulti pesanti. Il diverbio sarebbe potuto peggiorare se tra i due non si fossero messi in mezzo compagni e staff tecnici. Nel secondo tempo Lukaku si è preso la rivincita: non solo ha segnato uno dei due gol validi per la vittoria nerazzurra, ma ha anche assistito all’espulsione del rivale svedese.
Appuntamento ai prossimi derby per vedere se questa rivalità è destinata a regalare nuovi episodi.
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