Ospite di ‘News Tank Football’ Andrea Agnelli ha lanciato un messaggio d’allarme: “Non siamo ancora nella posizione di capire pienamente cosa sia successo alla nostra industria e cosa la crisi significhi per i club. La Deloitte Money League annuncia una perdita di due miliardi di euro per queste due stagioni ma temo sarà di più.
Nella scorsa stagione abbiamo avuto solo 3-4 mesi di stadi vuoti, di sconti commerciali, di sconti per le emittenti, mentre quella in corso sarà una stagione intera senza tifosi allo stadio”.
“Per quanto riguarda i diritti tv, in Germania hanno perso il 10% e ci sono a livello internazionale broadcaster che non stanno pagando i loro debiti.
Ecco perché penso che questa stagione andrà peggio, riteniamo che la perdita complessiva di questi due anni per la nostra industria sia fra i 6,5 e gli 8,5 miliardi di euro. Quest’anno ci sono stati movimenti per 3,9 miliardi di euro contro i 6,5 dell’anno passato. Significa 2,6 miliardi in meno da un anno all’altro, senza contare gli aspetti della solidarietà dei club. Questo ci dimostra che stiamo navigando in mari molto mossi”.
Ultime parole su una proposta per la Champions League con un maggior numero di partite europee: “Va fatto qualcosa di diverso, partendo dal format e dal valore delle competizioni. Gli obiettivi indicati da Eca nel passato tra cui una maggiore competitività oltre i top 5 campionati, ampliare la rappresentanza a livello europeo ma allo stesso tempo offrire stabilità nella partecipazione, sono in parte ancora validi. Le competizioni devono essere aperte a tutti, la partecipazione deve essere basata sui meriti sportivi ma dobbiamo valutare l’interesse dei tifosi: da loro arriva l’indicazione che sarebbe gradito un maggior numero di match europei”.