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Gennaro Gattuso è uno dei nomi più importanti del calcio italiano e una persona apprezzata da tutti. Dopo aver vinto tutto da calciatore, tra Milan e Nazionale, Rino ha intrapreso la carriera da allenatore sebbene con risultati non sempre convincenti.
Gennaro Ivan Gattuso è nato a Corigliano Calabro il 9 gennaio 1978. È sposato con Monica Romano, conosciuta negli anni da calciatore in Scozia. Da lei ha avuto due figli.
Iniziò a giocare fin da bambino, ispirato dal padre Franco ex calciatore di Serie D. A dodici anni superò il provino con il Perugia ed entrò nel settore giovanile della squadra umbra. Coi rossobianchi vinse due scudetti, esordendo sia in Serie B che in Serie A. Noto per la sua grande grinta, il suo ruolo è stato quello di centrocampista con la predisposizione a difendere e rubare palloni.
La prima vera esperienza da calciatore professionista fu quella coi Glasgow Rangers, nonostante il trasferimento fu inizialmente ostacolo dal Perugia. Con gli scozzesi collezionò 34 presenze e l’esperienza terminò alla luce dei dissidi sulla sua posizione in campo (il mister lo utilizzava come difensore, mentre Rino avrebbe voluto giocare a centrocampo).
Nel 1998 si trasferì alla Salernitana. Nonostante la retrocessione dei campani, divenne uno dei giovani più forti del campionato. Venne così acquistato dal Milan di Silvio Berlusconi. Coi rossoneri cominciò quello che anni dopo avrebbe definito come un sogno. Il primo grande momento fu la vittoria della Champions League nel 2003 contro la Juventus, dove venne schierato da titolare. Avrebbe poi vinto un altro titolo europeo della finale di Atene nel 2007.
Oltre alle due coppe dalle grandi orecchie, coi rossoneri vinse due scudetti, due Supercoppe Italiane, una Coppa Italia. Fuori dall’Italia, sempre col Milan, ha vinto due Supercoppe UEFA e un Mondiale per Club. Nel 2012 ha deciso di lasciare Milano dopo una stagione passata per lo più lontano dal campo, a causa di una miastenia oculare. Si è poi ritirato l’anno successivo dopo ventisette presenze da allenatore-giocatore al Sion.
Con la Nazionale azzurra è stato uno dei protagonisti della vittoria del Mondiale del 2006. Con l’Italia ha anche vinto gli Europei U-21 nel 2000.
L’inizio da allenatore fu immediato, ma decisamente in salita. Dopo l’esperienza in Svizzera, venne ingaggiato alla guida del Palermo nell’estate del 2013. Venne però esonerato dopo appena sei partite di campionato di Serie B.
Decise a sorpresa di accettare l’offerta dell’OFI Creta. Diede le dimissioni dopo solo sette partite, ma convinto dall’affetto dei tifosi decise di rimanere. Tuttavia i gravi problemi economici del club lo obbligarono ad andarsene pochi mesi dopo, anche alla luce dello sciopero di molti calciatori che invocavano lo stipendio.
Dopo un anno di inattività, decise di ritornare in Italia ripartendo dalla Lega Pro. Ottenne la promozione in Serie B alla guida del Pisa. Anche in questo caso dovette però rassegnare le dimissioni alla luce di alcuni problemi societari. Due mesi dopo fece però ritorno sulla panchina nerazzurra, vista la ritrovata normalità all’interno della società. Equilibrio che durò solo una stagione: le nuove inadempienze del Pisa verso giocatori e staff lo costrinsero ad andarsene, con la squadra che retrocesse di una categoria.
Nel 2017 venne ingaggiato come allenatore della Primavera del Milan. Dopo appena due mesi venne scelto per sostituire Montella alla guida della prima squadra. Coi rossoneri ottenne un sesto posto e una finale di Coppa Italia, poi persa con la Juventus. Sempre i bianconeri privarono Rino della gioia del primo trofeo: nella stagione successiva un gol di Cristiano Ronaldo decise la Supercoppa Italiana tra le due squadre. In campionato il Milan arrivò ad un solo punto dalla qualificazione in Champions League. Al termine della stagione le due parti si separarono consensualmente.
Nel dicembre 2019 è diventato l’allenatore del Napoli, al posto del suo maestro Carlo Ancelotti. Coi partenopei, nonostante il settimo posto in campionato, ha vinto la Coppa Italia nel 2020, suo primo trofeo da mister.
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