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Zlatan Ibrahimovic è uno dei calciatori che hanno fatto la storia recente della Serie A. Pur non avendo mai vinto la Champions League, lo svedese è stato in grado di ottenere trofei in tutte le squadre che ha giocato, diventandone sempre uno dei leader indiscussi.
Chi è Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic è nato a Malmö il 3 ottobre 1981. Come evidenziato nel suo libro “Io, Ibra” ebbe un’infanzia difficile che dovette passare con il padre, dopo il divorzio avvenuto nel 1983. Tra povertà e furti, fu il calcio la sua più grande passione.
Noto per il suo difficile carattere, nella sua esperienza giovanile è passata alla storia la sua prestazione con la maglia del Balkan. Entrato nella ripresa, con la sua squadra sotto per 4-0, condusse i suoi compagni al successo grazie alle sue otto reti.
Sposato con Helena Seger, da cui ha avuto due figli, Ibra è stato anche protagonista di diverse pubblicità. Una delle più recenti è quella per la Regione Lombardia nella campagna di promozione dell’uso della mascherina. Inoltre ha pubblicato anche un secondo libro nel 2018, dal titolo “Io sono il calcio”. L’anno successivo ha acquistato una parte delle quote societarie dell’Hammarby, club svedese.
I primi anni da professionista: dal Malmo al Barcellona
Approdò al Malmo FF all’età di tredici anni, con cui esordì in prima squadra una volta maggiorenne. Con la squadra svedese ha totalizzato sedici gol in quaranta presenze. Ritenuto uno dei giovani più interessanti, venne acquistato dall’Ajax che ne fece l’acquisto più caro della sua storia. Gli olandesi erano una delle formazioni più interessanti a livello europeo. Una delle partite di Ibra più note ai tifosi italiani furono i quarti di finale contro il Milan nel 2003, dove solo una rete di Tomasson a tempo scaduto evitò l’eliminazione dei rossoneri. Con i lanceri Zlatan vinse tre trofei nazionali: due campionati e una Supercoppa.
Nel 2004 arrivò in Italia, acquistato dalla Juventus. A Torino Ibra contribuì alla vittoria di due scudetti, poi revocati per via di Calciopoli. Coi bianconeri, sotto la guida di Capello, migliorò notevolmente il suo gioco, nonostante alcuni eccessi caratteriali come nello Juventus-Inter del 2005 con il pestone a Córdoba e la testata a Mihajlović. Tuttavia proprio lo scandalo del calcio italiano nel 2006 lo portò a indossare i colori nerazzurri, dopo essere stato a un passo da Milan.
Con l’Inter dominò il campionato italiano, risultando protagonista dello scudetto del 2008 con una doppietta sul campo del Parma. Vinse due volte il premio di miglior giocatore e miglior straniero del campionato. La sua stagione migliore fu quella 2008-2009 dove vinse la classifica marcatori con 25 gol. Lo svedese ambiva a vincere la Champions League e chiese il trasferimento. Venne ceduto al Barcellona, con cui però venne eliminato in semifinale proprio dai nerazzurri, futuri campioni d’Europa.
La doppia esperienza al Milan, il PSG e il biennio americano
L’amore tra Zlatan e l’allenatore del Barcellona Guardiola non sbocciò mai. Adriano Galliani, l’allora amministratore delegato del Milan, decise di sfruttare la situazione per riportare l’attaccante a Milano, stavolta sponda rossonera. Lo svedese venne acquistato per 24 milioni e contribuì alla vittoria dello scudetto e della Supercoppa Italiana nel 2011.
I problemi economici del Milan obbligarono la società a cederlo al PSG, dopo soli due anni. Il club francese lo accolse come un eroe, tanto da presentarlo sotto la Torre Eiffel. Nel suo periodo coi parigini divenne il miglior marcatore della storia sia in campionato che in competizioni europee. Questo record sarebbe poi stato eguagliato da Edison Cavani. Nei quattro anni in Francia ha vinto tutti gli scudetti, a cui vanno aggiunti altri otto trofei nazionali. Anche col PSG ha mancato l’appuntamento con la vittoria della Champions League.
Nel 2016, a parametro zero firmò con il Manchester United. Nel mese di aprile della prima stagione si ruppe il legamento crociato anteriore e posteriore del ginocchio. Pur vincendo due titoli, non fu presente nella vittoria della finale di Europa League. L’anno successivo rimase in Inghilterra, ma il lento recupero dall’infortunio lo convinse a trasferirsi in un campionato minore come quello americano.
A Los Angeles divenne una vera e propria celebrità, dominando il campionato a suon di gol. Il basso livello della squadra lo convinse a ritornare in Europa, con l’ambizioso obiettivo di riportare in alto il Milan. Arrivato nel gennaio 2020, ha contribuito a migliore notevolmente la classifica dei rossoneri, riportando il club ai vertici del campionato italiano.
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