Lazio-Torino non si gioca, è arrivato lo stop dell’arbitro dopo che i granata non si sono presentati all’Olimpico a causa delle disposizioni dell’Asl di Torino. Si aspettano le decisioni del giudice Mastrandea, che potrebbe assegnare il 3-0 a tavolino ai capitolini: il presidente del Toro Urbano Cairo ha già annunciato che farà ricorso: “Io non credo che il calendario del campionato di Serie A si difenda ignorando le realtà oggettive, una realtà che dice che non ci possiamo muovere né lasciare la città”.
“È tutto talmente logico che uno più uno è uguale a due, qui invece per arrivare a due bisogna fare chissà quanti passaggi. L’unica conseguenza logica era rinviare la partita. Ora aspettiamo la decisione del giudice sportivo. E’ evidente che faremo ricorso. Faremo tutti i ricorsi possibili”, sono le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
Questa la risposta del ds della Lazio Igli Tare a Sky: “Potrei dire tante cose, ma le tengo per me. Noi abbiamo rispettato il regolamento, siamo venuti allo stadio, aspettiamo 45 minuti. Poi dopo lasciamo tutto in mano agli organi competenti. Avremmo voluto giocare questa gara, il campionato va rispettato, quando ci sono questi momenti gli interessi dovrebbero essere messi da parte, per quello che ci riguarda noi siamo qui e aspettiamo. Se mi aspetto stesso iter Juve-Napoli? Facciamo solo quello che è il nostro compito, rispettare quello che dice la Lega”.
“Le ragioni del Torino? Io non devo capire, devo rispettare il regolamento, poi ci sono tanti punti di vista e questa non è mia competenza. Il Torino aveva alternative? Non voglio creare polemica, sappiamo come stanno le cose: l’unica cosa che conta è che noi siamo qui, chi deve decidere deciderà. Non ci è stato proposto di giocare la gara domani. Se si poteva usare il bonus per rinviare la partita? Fino a ieri sera non abbiamo avuto nessuna informazione, pensavamo di giocare la gara che abbiamo preparato. Noi possiamo discutere su tante cose ma come detto prima abbiamo rispettato il protocollo, nel momento opportuni vedremo che succederà”.
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