Ciro Immobile: “La Scarpa d’Oro è una vendetta”

"Nel calcio ognuno ha il suo momento e la scorsa stagione è stato il mio".

Ai microfoni di Marca Ciro Immobile ha parlato della Scarpa d’Oro: “È stato bello aspettare il trofeo, la cosa più importante è che l’ho presa. Dopo un romanista non potevo mancare io: Toni e Totti erano giocatori straordinari e campioni del mondo.

Sono orgoglioso di seguire le loro orme e vedere il mio nome tra tutti i grandi calciatori che hanno vinto prima di me. Questa Scarpa d’Oro è una sorta di vendetta, ma non contro qualcuno personalmente. Nel calcio ognuno ha il suo momento e la scorsa stagione è stato il mio”.

Il bomber della Lazio ha poi continuato: “Il trasferimento alla Juventus è stato un cambiamento difficile per me tra due realtà completamente diverse. A quel tempo ero giovane e pieno di sogni per arrivare in Serie A. Per farlo devi sacrificarti tanto e avere un amore assoluto per il calcio. Ho lavorato duramente per arrivare a questa Scarpa d’Oro. So che molti giovani hanno questi sogni e stanno attraversando un momento difficile in questo periodo di pandemia. Ma voglio incoraggiarli: stringete i denti, non mollate, perché tutti abbiamo l’opportunità di realizzare i nostri sogni professionali. Mia madre venne a Torino per farmi tornare a casa, era il giorno del mio compleanno. Mi disse: ‘Sbrigati e torna, che ci fai qui?’ Fortunatamente, per una volta, non ho ascoltato mia madre”.

Ultime parole su Papa Francesco: “Sono molto religioso. Un mese fa ho avuto un’udienza privata con il Papa insieme a Claudio Lotito. È stata una giornata molto emozionante per me. Gli piaceva il fatto che avessi tre figli. Adora le famiglie numerose e mi ha incoraggiato ad averne di più. Ha detto che avrò ancora tempo per altri figli. E sì, meglio non negare un desiderio del Papa. A Roma siamo felici, la mia famiglia adora la città. Insieme alla società e all’allenatore Inzaghi stiamo costruendo insieme un progetto che ci ha portato tanti successi”.

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