Maradona, “Sogno benedetto”: la docu-serie Prime Video sul Pibe De Oro

Non sono mancate, negli anni, iniziative per rappresentare la carriera del Pibe de Oro. Naturalmente, la scomparsa del numero 10 ha acceso più che mai la voglia di ricordarlo. Ci prova in grande stile anche Amazon, che su Prime Video lancerà Sogno benedetto la docu-serie su Diego Armando Maradona.

Il “Sogno benedetto” di Maradona su Prime Video

Un’aura e una fisionomia impossibili da dimenticare: il capello riccio, il “Che” sul braccio, il 10 sulla schiena, una maglia per cui si è disposti a dare la vita. Diego Armando Maradona rappresenta uno dei più alti simboli di un calcio che non c’è più. Un calcio che è andato oltre la stagione del Pibe de Oro, di Van Basten, Platini, Pelé, Cruijff, Rivera e gli altri: nell’espressionismo tecnico, nell’iper-specializzazione della tattica, nelle questioni economico-finanziarie. Ma che non può illudersi di muovere e commuovere masse oceaniche di tifosi, anche avversari, con lo stesso trasporto.

Lo stesso trasporto che la nuova serie Amazon – disponibile prossimamente su Prime Video – cerca di riprodurre. Dopo la docu-serie sul Bayern Monaco e altre storie calcistiche, Amazon si inserisce infatti nel trend e cerca l’eternità. Ha deciso di lanciare il suo “Sogno benedetto” dedicato a Maradona con un teaser galvanizzato da Live is Life degli Opus. Tre sono gli attori che gli presteranno il volto: Nicolás Goldschmidt in età giovanile, Nazareno Casero negli anni del suo mito assoluto e infine Juan Palomino dopo il ritiro dal calcio. Girati in Argentina, Spagna, Messico e ovviamente anche Italia, i 10 episodi dovrebbero debuttare entro la fine dell’anno.

I precedenti omaggi

Una magia che non può tornare, quella di Maradona, se non nei ricordi o nelle rappresentazioni. I video sgranati di Messico 1986 e Italia 1990, i murales dei Quartieri Spagnoli, le foto e i gadget, le magliette bianco-azzurre. E numerosi sono stati inoltre i tentativi, più o meno felici, d’immortalare la storia e la devozione nei confronti di D10S sul piccolo e grande schermo. Il ritratto biografico di Emir Kusturica del 2008 e Diego Maradona, realizzato nel 2019 dal regista Kapadia. Il documentario, grazie alle oltre cinquecento ore di materiale inedito messo a disposizione dalla famiglia del Pibe, racconta buona parte della sua carriera. Sempre del 2019 è Maradona in Messico, una docuserie in sette episodi diffusa su Netflix che lo racconta nelle inedite vesti di allenatore. Le telecamere seguono el Pibe mentre allena una squadra della serie B messicana, il Dorados de Sinaloa.

E ancora gli omaggi di Paolo Sorrentino, che negli anni non ha mai mancato di sottolineare il suo culto nei confronti del Pibe de oro (il primo film è ambientato negli anni della frenesia maradoniana, più di recente il cardinale Voiello di Young Pope sotto l’abito indossa orgoglioso la maglia di D10S), oltre al palese riferimento nel titolo È stata la mano di Dio al leggendario gesto di Maradona nella finale di Messico ’86. Dopo la dipartita del campione, Sorrentino affermerà: “Maradona non è morto, sta solo giocando in trasferta”.

Un campione capace di emozionarsi e far emozionare. Fedele alla sua Argentina, al suo Napoli, alla sua lotta alla disuguaglianza nell’America Latina e nel Mondo, alla Rivoluzione di Cuba. Sicuramente una bella storia da raccontare, al di là dei vizi e dei tentativi di negare la – paradossale – grandezza di un uomo e di un numero 10 ineluttabilmente amato e ricordato.

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