Superlega europea, le reazioni del mondo del calcio: dai politici ai calciatori

Il calcio è stato scosso in queste ultime ore dalla nascita della Superlega europea, una nuova competizione riservata solamente a pochi partecipanti. Un calcio d’elite che vede coinvolte, per ora, 12 potenze: sei squadre inglesi – Arsenal, Manchester United, Manchester City, Chelsea, Tottenham e Liverpool -, tre spagnole – Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid – e tre italiane – Juventus, Inter e Milan.

Dodici società destinate, nel disegno di chi l’ha ideata, a diventare presto 15 o forse 20, escludendo, di fatto tutte le altre.

Il progetto prevede un torneo atto a riportare le gloriose società del pallone a sfidarsi sistematicamente aumentando lo spettacolo e, soprattutto, gli introiti per far fronte all’ultimo periodo in cui i bilanci hanno risentito della pandemia di Covid-19 e, occorre dirlo, anche di qualche scelta passata di gestione non ottimale. La Superlega è un progetto fortemente voluto da alcuni personaggi come Florentino Perez, patron del Real Madrid, e Andrea Agnelli, presidente della Juventus, e si pone in una posizione di contrasto – una sorta di “concorrenza” – con gli attuali organismi del pallone Uefa e Fifa e i loro tornei, Champions League su tutti. Per questa ragione, le reazioni alla nascita del nuovo torneo sono state molteplici e non esattamente positive.

Superlega europea: le reazioni del mondo del calcio

I primi a reagire alla notizia della nascita della Superlega sono stati gli organismi del calcio mondiale, la Fifa su tutti:

La Fifa desidera chiarire che resta fermamente a favore di un calcio solidale e di un modello di ridistribuzione equa delle risorse che possa aiutare a sviluppare il calcio come sport, in particolare a livello globale, dato che lo sviluppo del calcio globale è la missione primaria della Fifa

Inoltre continuano affermando che:

Qualsiasi competizione calcistica, nazionale, regionale o globale, dovrebbe sempre riflettere i principi fondamentali di solidarietà, inclusività, integrità ed equa ridistribuzione finanziaria. Inoltre, gli organi di governo del calcio dovrebbero impiegare tutti i mezzi legali, sportivi e diplomatici per garantire che rimanga così. La Fifa non può che esprimere la sua disapprovazione per una ‘lega separatista europea chiusa al di fuori delle strutture calcistiche internazionali e che non rispetti i principi sopra menzionati

Dura anche la reazione di Aleksander Ceferin, presidente Uefa, che ha parlato in modo molto forte di Andrea Agnelli e della Superlega:

La Uefa e il mondo del calcio sono uniti contro questa proposta orribile che è stata portata avanti da pochi club europei che seguono soltanto idea dell’avidità. Il mondo del calcio unito, governi uniti, tutti uniti contro questo progetto senza senso

E sul patron della Juventus ha dichiarato:

Mai visto una persona che potesse mentire così di continuo. Ho parlato con lui sabato, mi ha detto che erano solo voci. Mi ha detto ti chiamo in un’ora e ha spento il telefono. Non parlerò molto di Andrea Agnelli, la più grande delusione di tutte. L’idea della Super League è nata prima del Covid. Questo è estremamente narcisistico, non ha niente a che fare con pandemie o altro. Abbiamo parlato con Agnelli e Perez e ci chiedevano sempre più tempo

Nominato da Ceferin, anche Florentino Perez, diventato presidente di questa nuova Superlega, ha detto al Chiringuito Tv: “Cercheremo di iniziare il prima possibile. Parleremo con Uefa e Fifa. La nostra è una piramide, 15 sono quelli che generano valore e 5 arriveranno per meriti sportivi”.

Anche il numero uno della Fifa Gianni Infantino ha aggiunto:

Se alcuni scelgono di andare per la loro strada, devono accettarne le conseguenze. Sono responsabili delle proprie scelte. Concretamente, questo vuol dire che o sei dentro o sei fuori. Non puoi essere a metà

A proposito della Superlega anche i capi di Stato o in generale i politici hanno detto la loro. In Italia il Premier Mario Draghi si è espresso così:

In Francia a parlare è stato il presidente Emmanuel Macron a parlare:

Il governo francese sostiene la posizione dei club francesi, che si sono rifiutati di partecipare al progetto che mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport

Superlega europea: le reazioni di dirigenti e giocatori

Non potevano mancare anche i pensieri dei diretti interessati, ovvero di allenatori, giocatori o dirigenti che si troveranno in prima persona coinvolti. Tra i primi a dire la sua Giovanni Carnevali, AD del Sassuolo ai microfoni di Radio Anch’Io Sport: “Penso che il calcio deve essere visto come passione e come amore. Con la Superlega si rischi di uccidere il nostro campionato“.

Anche il ds del Bologna Walter Sabatini si è detto contro la Superlega: “La Superlega è un progetto che mi fa ribrezzo. Il calcio appartiene alla gente e non solo a i ricchi. Così come viene immaginata, questa Superlega offende lo sport fatto di valori e competizione”.

Tra i giocatori, molto forte il pensiero di Robin Gosens dell’Atalanta: “Pensano solo ai soldi. C’è gente che muore e loro pensano a 100-150 milioni in più. Sono pronto a protestare”, le sue parole a Kicker.

Anche David Beckham dagli States ha voluto dire la sua con un post Instagram: “Prima come giocatore e adesso come proprietario di un club so che il calcio è nulla senza tifosi. Abbiamo bisogno di competizioni basate sul merito”.

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