Antonio Conte a Dazn ha parlato dei suoi pregi e dei suoi difetti: “Il pregio è che do tutto me stesso, non mi risparmio e posso valorizzare al massimo l’azienda. Non penso di avere difetti da questo punto di vista perché chi dà sempre il massimo per il posto in cui si lavora non può avere grandissimi difetti.
Devi avere la giusta presunzione, la giusta arroganza, però deve essere sempre figlia del tuo lavoro, del tuo impegno e della tua onestà. Forse sono troppo onesto, ma non lo reputo un difetto, per me è un pregio”.
Uno dei suoi grandi maestri è stato Carlo Mazzone: “Un grandissimo maestro per me, ho segnato il primo gol in Serie A con lui.
A 19 anni mi massacrò e ci rimasi male: eravamo in 10, gli avversari in 11, mi fece entrare ma c’era un assedio dell’altra squadra. A fine gara mi disse: ‘Sei entrato male’, mi ferì tanto ma ho capito che però era a fin di bene, era un messaggio anche per gli altri. Mazzone è stato un maestro, un maestro della carota e del bastone. Lui e Fascetti sono persone che porterò sempre nel mio cuore e alle quali dirò sempre grazie”.
Il sogno: “Vincere la Champions è il mio obiettivo e spero di raggiungerlo quanto prima. Se dormo la notte? Faccio fatica, quando sei allenatore sei responsabile di un gruppo di non solo calciatori. L’allenatore è responsabile un po’ di tutto e quando lo sei vai a dormire con i pensieri. Scacciarli e riuscire ad addormentarti non è proprio semplice, mi è capitato che nel pensare al dopo la vittoria mi sono tra virgolette rovinato il momento in cui ti devi gustare i sacrifici fatti”.