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Martedì 31 agosto si è spento Francesco Morini, pilastro della difesa della Juventus degli anni Settanta e dirigente della società torinese durante l’era di Giampiero Boniperti.
Francesco Morini era nato a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, il 12 agosto 1944 e aveva iniziato la sua carriera di calciatore nel 1963, alla Sampdoria.
Passò alla Juventus a 25 anni, nel 1969, su suggerimento dello stesso Giampiero Boniperti, in quel periodo consulente della società bianconera.
Morini giocava come stopper, sfruttando il suo fisico imponente (1,86 metri per 80 chili) per vincere i duelli aerei e non dare spazio ai centravanti avversari, dai quali era molto temuto. Nel corso degli anni Settanta, costruì con Gaetano Scirea, perfettamente complementare a lui, un muro difensivo difficilmente superabile. Morini rappresentava il difensore duro e spietato, mentre Scirea possedeva la giusta capacità per far ripartire tempestivamente l’azione. Lo stesso Morini lo aveva spiegato: “Ho sempre saputo di avere piedi non raffinatissimi, quindi il mio compito era recuperare la palla e poi appoggiarla al compagno più vicino, spesso era proprio il grande Gaetano, che era un difensore con i piedi di un trequartista”.
Grazie al suo carattere carismatico, Morini divenne uno dei leader della Juventus, tutta italiana, che, guidata da Giovanni Trapattoni, nel 1977 vinse il campionato con un punteggio record (51 punti su 60) e la Coppia Uefa (nella leggendaria finale andata e ritorno con l’Athletic Bilbao, conclusasi con l’1-0 di Torino per i bianconeri e il 2-1 di Bilbao per gli spagnoli). In maglia juventina, da giocatore Morini conquistò complessivamente cinque scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa.
Francesco Morini era soprannominato Morgan non solo a causa dell’assonanza con il cognome, ma anche per l’abilità da pirata di rubare la palla agli avversari e il coraggio e l’impeto mostrati in area di rigore. Venne anche definito “una piovra che cattura i palloni con i suoi tentacoli” per i molti palloni recuperati grazie al grande spirito agonistico e alla capacità di togliere la sfera dai piedi degli avversari.
Nel 1980, Francesco Morini lasciò la Juventus (sostituito da un altro gigante, Sergio Brio) in direzione Canada, dove disputò una stagione con i Toronto Blizzard. Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore, rientrò in Italia e frequentò a Coverciano il corso per i futuri dirigenti.
Morini fu richiamato a Torino da Giampiero Boniperti, divenuto presidente della Juventus nel 1971, che gli diede il ruolo di direttore sportivo (“un lavoro che mi ha sempre appassionato”, ha dichiarato l’ex difensore in una delle sue ultime interviste). Morini fu uno dei pilasti della dirigenza bianconera dal 1981 al 1990, poi tornò come team manager della società nella stagione 1993-1994. Come dirigente, vinse quattro scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea.
Dopo aver lasciato definitivamente la Juventus, Morini lavorò in ambito sponsorizzazioni per Robe di Kappa. Rimase sempre un grande tifoso bianconero, seguendo la squadra dagli spalti, quando possibile.
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