Argomenti trattati
Da semplice ipotesi a tema di discussione più acceso che mai, l’idea della FIFA di istituire i Mondiali di calcio ogni due anni si sta facendo realtà. Già fissato il vertice internazionale per affrontare la questione più nel dettaglio.
Si terrà il 30 settembre.
È dei primissimi giorni di settembre, la diffusione, da parte della FIFA, di una nuova proposta di calendarizzazione degli eventi calcistici a partire dal 2026. Il nuovo assetto, stilato dall’ex allenatore dell’Arsenal Arsène Wenger (ora direttore dello sviluppo del calcio mondiale della FIFA), prevede l’alternarsi, con cadenza annuale, di Mondiali ed Europei.
Con una durata prevista di circa 6 settimane, le due competizioni finirebbero inevitabilmente per sconvolgere calendari, date e strutture interne delle singole Federazioni. Si assisterebbe, in poche parole, a una mole di impegni pressoché impossibile da gestire. Specialmente se si tengono in considerazione anche le Qualificazioni, i periodi di preparazione atletica e il Mondiale per club.
In un’intervista al The Times, il presidente dell’UEFA Aleksander Ceferin non si è certo trattenuto dall’esprimere tutta la sua indignazione dinnanzi ad una proposta di questo tipo, affermando addirittura che “ucciderebbe il calcio” qualora dovesse passare.
Affinché campionati e coppe europee possano svolgersi con successo, infatti, è necessario che i calciatori abbiano il tempo di rifiatare tra un impegno e l’altro. La soluzione, pertanto, sarebbe quella di ridurre il numero di incontri, e non, come auspicato da Arsène Wenger e Jill Ellis, quella di aumentarlo.
Da parte della FIFA, tuttavia, non ne vogliono sentire. Tanto che nonostante le affermazioni di facciata (“Abbiamo da sempre siamo una mentalità aperta e siamo disposti a valutare soluzioni migliori”), tutto è stato predisposto affinché la nuova disposizione entri in vigore al più presto. La prima data per capire chi avrà la meglio, da questo punto di vista, è già stata fissata: il 30 di settembre.
Pur essendo determinati a ottenere il proprio scopo, dalla FIFA lasciano intendere che ascolteranno qualsiasi obiezione con animo sereno e collaborativo. Queste, nello specifico, le parole con le quali le Federazione ha descritto il summit del 30 di settembre:
(Il congresso) si impegna a essere un forum di discussione significativo che coinvolga un’ampia gamma di parti interessate, inclusi i tifosi, e non vede l’ora di impegnarsi in discussioni sulla crescita sostenibile del calcio in tutte le regioni del mondo e a tutti i livelli
Ciò che conta, in fin dei conti, è che tutte le parti in causa possano collaborare affinché a beneficiarne sia lo spettacolo dei calcio. La speranza, pertanto, è che tutti coloro che prenderanno parte alla discussione sappiano agire nell’interesse dei tifosi. Il calcio, del resto, è di chi lo ama. E non, come sempre più persone purtroppo ritengono, di chi ne fa uno strumento di lucro.
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi. Visualizza dettagli