Martedì sera la Fiorentina affronterà l’Inter: DAZN ha intervistato Dusan Vlahovic, tra i protagonisti dell’ottimo inizio dii campionato dei viola. “Parlo sempre in modo sincero, penso che chi è venuto dalla parte dei Balcani sta facendo le cose più col cuore che col cervello.
Io mi sentivo di rimanere, qui penso di poter crescere ancora. Farò tanti gol e assist, il resto come viene viene. Ci possono essere tanti rischi, ma senza i rischi non vale la pena vivere. Mi viene in mente Totti contro l’Olanda che fece il cucchiaio”.
Tra i suoi idoli c’è Zlatan Ibrahimovic: “Non permetteva mai a nessuno di comandarlo, poi le giocate mostruose… Lasciamo stare. Dopo la partita a Firenze in cui abbiamo perso 3-2 approfittai del fatto che magari non era molto arrabbiato per chiedergli la maglietta. Me la firmò, facemmo la foto e scrisse la dedica nella nostra lingua, mi ha detto di andare avanti così e non mollare mai. Poi io non sono molto bravo a parlare quando incontro un idolo”.
Vincenzo Italiano ha dato un’impronta decisa alla squadra viola: “Uno dei motivi per cui ho scelto di rimanere era lui, perché dopo il ritiro ho detto ‘con questo ci si diverte’. Ti sta sempre addosso, non ti fa respirare e così puoi solo migliorare. Mi piace la concorrenza, è divertente giocare per lui. Quando è arrabbiato mi chiama Dusan”.